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Yahya Sinwar è morto in un raid israeliano nella Striscia di Gaza.
Ecco chi era il capo dell’ufficio politico di Hamas.
Chi era Yahya Sinwar
Il leader, considerato da Israele il “ricercato numero uno”, era nato il 29 ottobre 1962 a Khan Yunis. Sinwar fu arrestato nel 1988 e ha trascorso 22 anni nelle carcere israeliane, scontando diversi ergastoli per l’omicidio di tre soldati dell’IDF e 12 palestinesi sospettati di collaborare con lo Stato ebraico.
Nel 2011 era stato liberato insieme ad altri mille prigionieri palestinesi in cambio del soldato israeliano, Gilad Shalit, rapito da Hamas nel 2006.
Dal 2015 era nella lista dei terroristi internazionali del dipartimento di Stato americano.
Yahya Sinwar capo di Hamas
Dopo anni passati a consigliare il fondatore di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin, nel 2017 Sinwar fu eletto leader del gruppo a Gaza, incarico poi riconfermato nel 2021. È stato responsabile per la costituzione del braccio armato di Hamas, prima di stringere rapporti con le potenze arabe regionali in qualità di leader politico del gruppo.
Lo scorso 6 agosto è diventato ufficialmente l’erede di Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas ucciso il 31 luglio nella capitale iraniana Teheran.
Yahya Sinwar e l’attacco del 7 ottobre
Dopo il 7 ottobre, il capo di Stato maggiore israeliano Herzi Halevi aveva avvertito:
“Questo attacco atroce è stato orchestrato da Yahya Sinwar. Lui e i suoi uomini sono già morti”.
Da quel massacro il nome di Sinwar era rimbalzato come uno dei principali dietro l’attacco e il premier israeliano Benyamin Netanyahu lo aveva paragonato a “un piccolo Hitler” e lo aveva definito “un morto che cammina”.
Il 9 ottobre era stato l’inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente, Brett McGurk, a confermare che gli Stati Uniti ritenevano che Sinwar fosse vivo e probabilmente in un tunnel di Gaza, è proprio in un tunnel che ha trovato la morte.