Milano, 5 apr. (Adnkronos Salute) – "Quest'anno il nostro Paese arriva alla Giornata mondiale della salute con il pesante fardello di quattro bocciature al Governo italiano, quelle di Corte dei conti, scienziati, Conferenza delle Regioni e Ragioneria dello Stato. Le parole del ministro Schillaci appaiono ancor più inappropriate: basta bugie e trionfalismi, occorre cambiare direzione per difendere la sanità pubblica". Lo dichiara la segretaria confederale della Cgil, Daniela Barbaresi, in vista della ricorrenza in calendario il 7 aprile. "La mobilitazione per la sanità pubblica è ancora più necessaria e urgente", sottolinea, e "per questo saremo in piazza con la Uil il 20 aprile a Roma".
"La Corte dei conti – ricorda la leader sindacale in una nota – descrive una sanità a pezzi, in un raffronto impietoso con gli altri Paesi europei: la spesa per la sanità pubblica nel 2022 in Italia è stata di 131 miliardi, mentre la Germania nello stesso anno ne ha spesi 423, la Francia 271. Quattordici scienziati italiani hanno lanciato l'allarme sullo stato di salute del Servizio sanitario nazionale e sulla necessità di adeguare il finanziamento agli standard europei (8% del Pil), finanziamento necessario e urgente a garantire la salute di cittadini e cittadine oltre alla coesione sociale. La Ragioneria dello Stato intima al ministro di rendere indisponibili le risorse destinate all'aggiornamento dei Lea, spostato al 2025, da usare esclusivamente per ciò a cui sono destinate. Infine, la quarta bocciatura è la più sonora e arriva dalle Regioni, che minacciano il ricorso alla Consulta se non verranno ripristinate le risorse tagliate con l'ultimo Decreto Pnrr".
"Un bel modo di celebrare la Giornata mondiale della salute, per la quale quest'anno l'Oms ha scelto come slogan proprio il diritto di tutte e tutti alla salute, 'My healt, my right'", rimarca Barbaresi. "In questo quadro – osserva – abbiamo un ministro che sembra un autista confuso in contromano, convinto ci sia eccessivo traffico contrario al senso di marcia. Cosa ancor più grave, la presidente del Consiglio Meloni sembra il poliziotto che chiude un occhio e finge di non vedere". Per la segretaria confederale della Cgil, siamo di fronte a "una destra che sta guidando il nostro Paese a forte velocità contro la sanità pubblica, contro l'uguaglianza tra le persone e tra regioni, contro la Costituzione. Il viaggio è molto più pericoloso di quel che appare", ammonisce. "Occorre far cambiare strada al Governo, non è sufficiente correggere la direzione".