Khan Younis (Strischia di Gaza), 29 ott. (askanews) – Cesvi è una delle associazioni umanitarie che riesce ad entrare nella Striscia di Gaza, grazie all’Onu, per portare aiuti ai palestinesi. Nelle immagini, girate il 10 ottobre scorso e diffuse oggi, Giulio Cocchini, emergency coordinator per Gaza, attraversa uno dei campi nella zona di Khan Younis, dove l’associazione sta distribuendo acqua potabile, a cui 4 famiglie su 5 di palestinsi non hanno accesso.
Alle sue spalle si vede dal finestrino “la devastazione – dice l’operatore – persone che frugano tra le macerie, per cercare qualcosa di cui vivere”.
“La gente trova il modo di continuare a vivere, non è intenzionata a lasciar perdere, continua a torvare un modo per sopravvivere e superare questa emergenza, la comunità umanitaria in questo senso è fondamentale perché tutto quello che hanno lo ricevono attraverso gli aiuti umanitari che organizzazioni come Cesvi, coordinate dalle Nazioni Unite riescono a portare”.
In queste ore è alta la polemica sulla decisione del governo israeliano di proibire di operare in Israele all’Unrwa, l’Agenzia Onu per l’assistenza
umanitaria ai profughi palestinesi in tutto il Medio Oriente. Una decisione criticata dall’Onu e dall’Unione europea che chiedono al governo di tornare sui suoi passi.