I due fratelli gemelli Romolo e Remo, appartenenti alla famiglia regnante di Alba Longa, erano considerati figli di Rea Silvia e del dio Marte, e potevano vantare tra gli antenati materni addirittura la dea Venere e suo figlio Enea.
Anche la famiglia di Giulio Cesare pretendeva di discendere dai regnanti di Alba e coltivava con cura particolare (e interessata) la leggenda di Enea e quella del mitico fondatore di Roma, considerati loro progenitori e per questo motivo omaggiati con numerose statue nel Foro di Augusto.