> > Cernobbio sospesa: il tempo si ferma nel viaggio visionario di Bombardieri

Cernobbio sospesa: il tempo si ferma nel viaggio visionario di Bombardieri

fb2 3206m 1

Cernobbio si trasforma in una scenografia potente e sospesa, dove il tempo sembra trattenere il respiro.

Tra le acque calme del lago e le curve eleganti delle ville storiche, prende forma un cortocircuito visivo: rinoceronti, elefanti e fenicotteri monumentali appaiono nei luoghi più inaspettati, immobili e solenni, innescando domande più che offrire risposte. È l’universo di Stefano Bombardieri che si espande nella città lariana con la mostra Il viaggio del rinoceronte e il paradosso del tempo, visitabile fino al 5 ottobre 2025. Una visione che si muove tra il reale e l’inverosimile, orchestrata dalla curatela di Anna Lisa Ghirardi e resa possibile da un progetto congiunto tra il Comune di Cernobbio e Galleria GALP.

Le opere si impongono con una presenza silenziosa, ma destabilizzante. Oggetti pesanti, animali in posa plastica e apparente equilibrio, che sembrano però sul punto di frantumare il tempo stesso. Le installazioni, disseminate lungo via Regina e il lungolago, aprono a una nuova grammatica visiva, dove il paesaggio urbano si fonde con un immaginario iperrealista e carico di simbologia. È un’arte che dialoga con l’ambiente, ma senza mai adattarsi: lo altera, lo contamina, lo spinge a interrogarsi.

Il merito di questa visione spetta anche a GALP, galleria con una lunga storia di sperimentazione e apertura, che ha scelto di portare la sua energia a Cernobbio nel 2024. Non è solo un’esposizione: è una dichiarazione. Mauro Colombo e Paola Catelli, fondatori della galleria, hanno costruito negli anni un rapporto quasi personale con l’opera di Bombardieri, raccontando aneddoti di convivenza quotidiana con una delle sue sculture più iconiche, Il peso del tempo sospeso / Rhino. Un legame viscerale che oggi si traduce in una mostra capace di dare corpo a una visione: l’arte come presenza, come compagna di vita, come dispositivo poetico e destabilizzante.

Il viaggio del rinoceronte è un percorso che attraversa epoche, riferimenti e materiali. Un animale totemico, che dai sogni felliniani si carica di nuove interpretazioni: creatura forte ma vulnerabile, figura sacra e fragile al tempo stesso, sempre in bilico tra sparizione e sopravvivenza. Bombardieri lo colloca dentro scenari sospesi, lo blocca sotto colate di cemento, lo fa fluttuare nel vuoto. La scultura diventa allora tempo congelato, metafora della paura, ma anche del desiderio di permanenza.

La galleria ospita al suo interno un nucleo di lavori più intimo, dove la scala si riduce ma non la potenza. Qui il viaggio è più sottile: sculture e video si insinuano nella percezione, disorientano, aprono varchi nel quotidiano. Il catalogo che accompagna la mostra sarà presentato in estate con una serie di scatti che documentano il dialogo tra le opere e la città, un altro tassello in un racconto che si costruisce per stratificazioni.

Il Comune di Cernobbio accetta la sfida e si lascia attraversare. Non fa da semplice cornice, ma diventa parte del racconto. Le sue piazze eleganti, le sue rive placide, i suoi angoli nascosti si prestano perfettamente a questa frizione tra estetica e pensiero. Le installazioni di Bombardieri impongono una sospensione, un rallentamento forzato, quasi una piccola rivolta contro l’ansia del tempo lineare. In un presente che corre, l’arte qui si ferma. E ci ferma.