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“I Am: Celine Dion” è il nuovo documentario sulla vita della cantante canadese, in cui viene dato forte risalto alla malattia che ha stravolto la sua vita.
Céline Dion racconta la sua malattia in un documentario
Céline Dion, che ha dovuto affrontare la diagnosi della sindrome della persona rigida, ha deciso di condividere con i propri fan alcuni dei suoi momenti più vulnerabili. Il documentario, disponibile su Prime Video a partire dal 25 giugno, dura 102 minuti, carichi di forti emozioni. In una scena in particolare si vede la cantante mentre giace immobile su un fianco, durante un attacco epilettico. Il volto della star si contorce e la le scendono le lacrime mentre il suo team cerca di controllare l’episodio. Solo dopo diversi minuti Céline riesce a parlare, affermando “Sto bene“.
“Uno sguardo crudo e onesto dietro le quinte”
Queen of Power Ballads ha confessato di essere stata costretta a smettere di esibirsi dopo aver ricevuto la diagnosi della malattia. Recentemente ha postato una foto su Instagram in cui annunciava l’uscita del docu-film e invitava i fan a “prepararsi“. La descrizione del lungometraggio, prodotto da Sony Music Vision e diretto da Irene Taylor, promette infatti “uno sguardo crudo e onesto dietro le quinte della lotta della superstar iconica contro una malattia che ha cambiato la sua vita“.
Cos’è la sindrome della persona rigida
La sindrome della persona rigida (Stiff Person Syndrome – SPS) è un raro disturbo neurologico che rende i muscoli tesi in modo incontrollabile. La condizione è causata da spasmi persistenti e colpisce vari distretti muscolari, soprattutto quelli degli arti inferiori. La maggior parte delle persone che sviluppano la malattia riceve la diagnosi tra i 40 e i 60 anni. La SPS può lasciare i malati come “statue umane”, talvolta anche incapaci di camminare o parlare. Studi recenti hanno dimostrato che antidolorifici e alcuni miorilassanti, come il diazepam, possono alleviare i sintomi, ma attualmente non esiste ancora una cura.