Per accedere ai seminari è necessario dimostrare sin dall’inizio una chiara propensione alla vita celibataria. In questo contesto, non viene posto un divieto agli omosessuali in quanto tali, ma a chi pratica comportamenti contrari al celibato. Questo è quanto stabilito dalle nuove linee guida della Cei.
Cei, nuove linee guida per l’ammissione in seminario
“Nel processo formativo, quando si fa riferimento a tendenze omosessuali è opportuno non ridurre il discernimento solo a tale aspetto. Tuttavia il futuro prete deve dimostrare di scegliere liberamente e vivere responsabilmente la castità nel celibato“.
Il tema dell’omosessualità nei seminari era stato affrontato durante l’incontro riservato tra i vescovi italiani e Papa Francesco, avvenuto a maggio dello scorso anno, quando il Pontefice aveva espresso preoccupazione per l’eccessiva “frociaggine” nei seminari. A tal proposito, si ribadisce che la Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione, non può ammettere al seminario e agli ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità.
Nuove regole per l’accesso ai seminari
“Deve esserci la massima certezza. La massima attenzione deve essere prestata al tema della tutela dei minori e degli adulti vulnerabili“. Dunque, si chiede che i candidati non siano mai stati coinvolti in episodi di abusi.
Secondo le nuove indicazioni, saranno coinvolti professionisti per valutare se i candidati possiedano una personalità sufficientemente sana. È previsto, infatti, che attraverso un’adeguata valutazione psicodiagnostica si accerti l’assenza di patologie psichiche che potrebbero compromettere un percorso seminaristico fruttuoso.
Inoltre, i social non sono banditi ma i seminaristi devono essere accompagnati a maturare la capacità di abitare tale ambiente con consapevolezza e sapienza, riconoscendone le opportunità e i rischi.
Le nuove linee prevedono una preparazione più ampia con studi di teologia, letteratura, lingue classiche e particolare attenzione alle vocazioni tardive, con verifiche su reputazione, cultura e comunità di origine. Infine, si richiede maturità, cura della persona e sobrietà nello stile di vita, compreso un rapporto responsabile con il denaro improntato alla condivisione e all’essenzialità.