Sono passate solo poche ore dall’approvazione del discusso accordo stipulato tra Italia ed Albania sulla gestione dei migranti.
E, nonostante la soddisfazione delle forze politiche della maggioranza, i festeggiamenti non sono andati proprio come sperato, perché la Cei ha invece criticato aspramente tale progetto parlando di soldi “buttati in mare”.
L’attacco della Cei
Il discusso accordo tra Italia ed Albania per la gestione dei migranti è stato approvato da poco e già sono arrivati i primi attacchi in merito alla questione. La prima stoccata proviene dalla Cei, più precisamente dalle parole condivise dal monsignor Gian Carlo Perego che ha definito l’intera iniziativa dei “soldi buttati a mare” che coprono un’incapacità di governare il fenomeno.
Il governo però non sembra preoccupato e, anzi, ha minimizzato il tutto sottolineando che queste parole riflettono il pensiero di Migrantes e non della Cei. Ma Perego non si è tirato indietro, commentando che i soldi investiti andranno il fumo solo perché non si è capaci di costruire un sistema di accoglienza efficiente nel nostro paese.
Le parole di Tajani
A correre in difesa dell’iniziativa ci pensa il ministro degli Esteri sottolineando che non sono soldi buttati in mare e, invece, verranno ben spesi per affrontare la situazione migratoria collaborando con un paese che è candidato ad entrare in Unione Europea.
Antonio Tajani non si è limitato però ad assumere una posizione difensiva, perché è in seguito partito all’attacco parlando dell’inchiesta pubblicata da Panorama dove si accusa la Fondazione Migrantes di aver versato 20mila euro all’associazione Mare Jonio di Casarini che è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.