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Cecilia Sala racconta la sua detenzione nel carcere di Evin in Iran

Cecilia Sala durante la sua detenzione in Iran

Un'esperienza di isolamento e interrogatori nel cuore della Repubblica islamica

Un ritorno inaspettato

Cecilia Sala, la giornalista italiana recentemente liberata dal carcere di Evin in Iran, ha condiviso la sua toccante esperienza in un podcast di Chora Media. Le sue parole, cariche di emozione, rivelano il dramma vissuto durante i venti giorni di detenzione, un periodo segnato da interrogatori incessanti e un isolamento opprimente. “Sono confusa e felicissima”, ha dichiarato, esprimendo la gioia per la libertà ritrovata, ma anche il peso dell’angoscia provata durante la detenzione.

La vita in carcere

Durante il suo racconto, Cecilia ha descritto la vita all’interno del carcere di Evin, un luogo noto per le sue condizioni dure e per la severità delle sue regole. “Quasi tutti i giorni mi interrogavano”, ha spiegato, rivelando come le prime due settimane siano state particolarmente intense. Le accuse a suo carico, mai chiarite, includevano reati gravi, ma la giornalista ha mantenuto la calma, concentrandosi su piccoli momenti di gioia, come l’osservazione del cielo e il canto di un uccellino. “Il silenzio è il nemico in quel contesto”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di trovare spazi di felicità anche nei momenti più bui.

Un messaggio di speranza

Nonostante la sua liberazione, Cecilia ha espresso profonda preoccupazione per le persone ancora detenute in Iran. “Ci sono persone che sono in carcere da moltissimo tempo”, ha affermato, evidenziando il senso di colpa che prova per la sua fortuna. La sua esperienza, sebbene traumatica, è diventata un’opportunità per riflettere sulla condizione di chi vive situazioni simili. La giornalista ha anche voluto ringraziare coloro che si dedicano a difendere i diritti umani e a sostenere i prigionieri politici, riconoscendo il loro lavoro fondamentale.

Il podcast e il futuro

Il podcast di Cecilia Sala, intitolato “Stories”, ha compiuto tre anni e ha raggiunto oltre 690 episodi, raccontando storie da tutto il mondo. La sua esperienza in Iran non solo arricchisce il suo repertorio, ma offre anche una nuova prospettiva sulla libertà di stampa e sui diritti umani. “Con il suo lavoro ha fatto conoscere piccole e grandi storie che aiutano a comprendere quello che succede lontano dall’Italia”, ha sottolineato una nota. La puntata dedicata alla sua detenzione è disponibile su tutte le piattaforme audio, offrendo a tutti l’opportunità di ascoltare la sua straordinaria testimonianza.