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Cecilia Sala liberata dopo tre settimane di detenzione in Iran

Cecilia Sala sorridente dopo la liberazione in Iran

La giornalista italiana torna a casa dopo un incubo di reclusione a Teheran.

Il fermo di Cecilia Sala a Teheran

Il , la giornalista italiana Cecilia Sala, autrice di podcast per Chora Media e collaboratrice del Foglio, viene arrestata a Teheran dai pasdaran. La sua detenzione, avvenuta mentre si trovava in Iran per raccogliere materiale per il suo podcast “Stories”, ha scatenato un’ondata di preoccupazione e mobilitazione in Italia. Solo il 27 dicembre, dopo giorni di silenzio, la notizia della sua reclusione nel famigerato carcere di Evin viene resa pubblica, sollevando interrogativi sui motivi del suo arresto.

Le condizioni di detenzione e le reazioni diplomatiche

Durante i primi giorni di detenzione, Cecilia riesce a comunicare con i suoi familiari, esprimendo la sua angoscia e chiedendo aiuto. Le sue condizioni di vita nel carcere di Evin sono descritte come precarie: dorme a terra senza materasso e senza occhiali, esposta a una luce incessante. La situazione attira l’attenzione del governo italiano, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani che convoca l’ambasciatore iraniano per discutere della questione. La premier Giorgia Meloni si impegna personalmente per la liberazione della giornalista, dimostrando la gravità della situazione.

Il legame con Mohammad Abedini Najafabadi

Emergono dettagli inquietanti riguardo al legame tra l’arresto di Cecilia e quello di Mohammad Abedini Najafabadi, un cittadino iraniano detenuto in Italia su richiesta degli Stati Uniti. Abedini è accusato di aver fornito componenti per droni utilizzati in attacchi contro forze americane. La coincidenza temporale tra i due arresti solleva interrogativi sulla possibilità che Cecilia sia stata presa di mira in un contesto di tensioni internazionali. Tuttavia, il governo iraniano ha negato che la detenzione di Cecilia fosse una ritorsione.

La liberazione e il ritorno in Italia

Il , dopo tre settimane di angoscia, arriva la notizia della liberazione di Cecilia Sala. La sua liberazione avviene in un clima di crescente pressione diplomatica e manifestazioni di solidarietà in Italia, dove l’hashtag #freeCeciliaSala diventa virale. La notizia sorprende tutti, poiché l’annuncio arriva mentre l’aereo che la riporta a casa è già decollato da Teheran. La sua esperienza ha messo in luce le difficoltà e i rischi che affrontano i giornalisti in contesti di repressione e ha sollevato interrogativi sulla libertà di stampa in Iran.