Venezia, 25 nov. (Adnkronos) – "Mi aspetto solo che vengano applicate le leggi. Io sono già morto dentro di fatto, la mia battaglia – ma preferirei chiamarla il mio percorso – è fuori dall'aula. Per me non cambierà nulla, Giulia non la rivedrò più. L'unica cosa che posso fare è prodigarmi, come farebbe Giulia, per fare in modo che ce ne siano il meno possibile di casi come il suo, di genitori che debbano piangere una figlia morta. Io so cosa vuol dire e lavorerò per questo". Lo afferma Gino Cecchettin, il papà della ventiduenne di Vigonovo uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, nel giorno in cui il pm di Venezia Andrea Petroni ha chiesto l'ergastolo per l'ex studente.
Ospite a Rai Radio2, ai microfoni di Serena Bortone e del 'consigliere' Francesco Cundari a '5 in Condotta', Cecchettin ha annunciato che "con il ministro Valditara ci incontreremo i primi di dicembre. Vorrei portare dei dati concreti insieme al nostro comitato scientifico e vorrei confrontarmi in modo costruttivo. Ognuno ha le sue opinioni ma penso che si possa cercare di trovare un percorso sulle parti condivisibili. La scuola dovrebbe continuare il percorso di formazione verso l’affettività, dare come valori fondamentali il rispetto della vita altrui e l’amore verso gli altri, e condannare la violenza in tutte le sue forme e da ovunque arrivi".
Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ricordato Giulia. "Mi sono emozionato tantissimo, perché nella semplicità, nella bontà, Giulia è arrivata in tutta Europa e con lei il messaggio che vogliamo veicolare, cioè che alla violenza bisogna sempre preferire l'amore". Giulia "era l'incarnazione dell’altruismo. Non sono ancora riuscito a mettere in ordine la sua stanza. Non lo voglio fare in questo momento perché ci sono dei tempi, ci sono dei momenti in cui mettere ordine significa cambiare qualcosa e in questo momento io vedo la mia Giulia anche in quella camera lì, per com'è disposta per come è messa e quindi resterà così ancora per un po’" conclude Gino Cecchettin.