Roma, 14 feb (Adnkronos) – Sospetti e accuse incrociate. Alla Camera il clima tra Pd e M5s torna a farsi nuvoloso, se non di burrasca. A dividere il partito di Elly Schlein da quello di Giuseppe Conte questa volta è la Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti. L'elezione dei componenti, alla Camera come al Senato, secondo prassi è frutto delle intese tra i vari gruppi parlamentari. Ma qualcosa, questa volta, è andato storto.
A Montecitorio, infatti, tra gli otto componenti (quattro effettivi e quattro supplenti) non figura nessuno deputato del Pd. Tra i dem è stato accolto con stupore, stamattina, l'esito del voto in cui il 5 Stelle Gian Mauro Dell'Olio è stato indicato tra gli effettivi con 91 voti, appena tre in più del 'candidato' dem Luciano D'Alfonso, fermo a 88.
"Il M5S ha fatto l'accordo con la maggioranza, con la Lega. Basta sommare i voti dei gruppi per capirlo -hanno spiegato fonti parlamentari dem-. All'intesa in tutto il Parlamento per il cessate il fuoco in Medio oriente, cercata e ottenuta dalla segretaria Elly Schlein, Conte risponde con l'intesa per una poltrona in Cdp. Pazienza". Le accuse del Pd, però, vengono rimandate al mittente da parte del M5S: "Occhio ai franchi tiratori. La questione è interna al Pd", è quello che hanno suggerito diversi parlamentari 5S.