Bruxelles, 16 gen. (askanews) – Il contributo italiano alla Nato è “estremamente importante per l’Alleanza e in alcuni casi unico nel suo genere”, “anche se non fa notizia tutti i giorni”. Lo ha detto Chris Cavoli, comandante supremo Usa in Europa e Comandante Supremo Alleato in Europa (Saceur) rispondendo a una domanda di askanews presso il quartier generale della Nato alla fine della due giorni di riunioni del Comitato Militare dell’Alleanza, e alla vigilia del passaggio di consegne della presidenza del Comitato Militare dall’attuale leadership dell’ammiraglio Rob Bauer a un altro ammiraglio, l’italiano Giuseppe Cavo Dragone. Ed ecco la risposta del generale Cavoli:
“Innanzitutto – afferma – i contributi dell’Italia sono estremamente importanti per l’Alleanza e in alcuni casi sono unici nel loro genere. In primo luogo l’Italia si è rapidamente spostata in prima linea per stabilire come nazione quadro il brigade-sized battle group in Bulgaria. L’Italia ha stabilito la struttura per un gruppo di battaglia delle dimensioni di una brigata in Bulgaria, ha schierato soldati in Bulgaria in cooperazione con altre nazioni NATO per quasi due anni. L’Italia ha già organizzato un’esercitazione per aumentare quella forza fino al livello di brigata e ne siamo molto grati e sono sicuro che anche la Bulgaria lo sia. In secondo luogo, l’Italia ha continuato a contribuire alla polizia aerea, soprattutto nell’area dei Balcani, e in alcuni casi ha effettivamente fornito la maggior parte della polizia aerea per altre nazioni all’interno dell’alleanza. A questo proposito, è molto utile che l’Italia sia passata rapidamente agli aerei di quinta generazione, in questo caso l’F-35, e quindi sia in grado di condurre queste missioni di polizia aerea con capacità militare all’avanguardia e ne siamo grati. Nel dominio marittimo, l’Italia, ovviamente, data la sua posizione geografica e le sue attività storiche nel Mar Mediterraneo, contribuisce significativamente a tutte le nostre operazioni marittime e operazioni nel Mediterraneo. I relativi esempi sarebbero troppo numerosi perché io li possa anche solo elencare. Ma infine, vorrei richiamare l’attenzione in modo particolare sull’Italia che si è offerta volontaria per essere la prima nazione ad assumere e portare a piena capacità operativa la Allied Reaction Force. È una nuova forza che è stata concepita come la mia forza di supporto, la mia forza ‘in waiting’ per gestire operazioni fuori area, imprevisti che non rientrano nei piani regionali o anche per aggiungere rinforzi in luoghi specifici ai piani regionali. L’Italia, sotto il NATO Rapid Deployment Corps situato a Solbiate Olona vicino a Milano e sotto il comando di Lorenzo D’Addario, del generale D’Addario, ha svolto un lavoro assolutamente spettacolare nel riunire le nazioni e creare un’unità reattiva rapidamente dispiegabile che ha già dimostrato il suo valore nelle esercitazioni nei Balcani e continuerà presto a farlo in altri luoghi. Quindi i contributi dell’Italia, come di molti dei nostri alleati, sono significativi anche se non fanno notizia tutti i giorni”.
Servizio di Cristina Giuliano
Montaggio askanews
Immagini Nato
Foto Cavo Dragone: Ministero della Difesa della Repubblica Italiana