Roma, 13 nov.
(askanews) – “Il mancato riconoscimento professionale dei giuristi d’impresa crea disuguaglianze all’interno della professione forense. Facciamo lo stesso lavoro di consulenza e assistenza degli avvocati, ma lo facciamo all’interno di un’azienda. Senza riconoscimento, però, lo facciamo senza i diritti riconosciuti al libero professionista come il segreto professionale nonché il riconoscimento dell’ anzianità professionale e si corre il rischio della delocalizzazione, oltre che di stabilimenti e opifici, anche di funzioni legali”, lo ha detto stamattina Giuseppe Catalano, presidente dell’Associazione italiana giuristi d’impresa, intervenuto a Largo Chigi, il format di The Watcher Post.
“L’Italia è rimasta fanalino di coda in Europa per la tutela del ‘legal privilege’ dei giuristi d’impresa e questo è un problema anche perché tale prerogativa garantisce un’azienda sulla protezione di informazioni sensibili: il fatto che non ci sia il riconoscimento del segreto professionale porta molte multinazionali a investire sulle funzioni legali interne altrove. Abbiamo presentato a questo proposito un emendamento risultato però inammissibile, presto torneremo alla carica”. E ha concluso: “Nella legge professionale è previsto che gli avvocati che lavorano in enti pubblici, o ex pubblici, possano essere iscritti a un elenco speciale: chiediamo che tale facoltà sia estesa anche ai giuristi che lavorano per aziende private.
La professione forense si sta spostando sempre di più sulla consulenza e meno sul contenzioso, sarebbe il caso che l’Italia si adeguasse a questo trend riconoscendo a tutti gli effetti i giuristi d’impresa”.