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Professoressa di sostegno arrestata per abusi su minori a Castellammare di Stabia: nega le accuse

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Interrogatorio per la professoressa di sostegno accusata di abusi a Castellammare di Stabia: la docente nega e parla di vendetta.

La professoressa di sostegno di una scuola media di Castellammare di Stabia è stata arrestata con l’accusa di abusi nei confronti di un gruppo di alunni. Durante l’interrogatorio di garanzia, tenutosi oggi, giovedì 16 gennaio, la docente ha negato le accuse, difendendosi.

La professoressa di sostegno arrestata per abusi su minori nega le accuse

La docente è stata interrogata per tre ore dai carabinieri e dalla Procura di Torre Annunziata durante l’interrogatorio di garanzia del gip Laura Crasta e del pm Bianca Maria Colangelo. Ha deciso di non avvalersi della facoltà di non rispondere, negando ogni accusa a suo carico.

Veronica Sposito ha negato di aver avuto rapporti sessuali con gli alunni, sostenendo che le accuse siano frutto di una vendetta legata a un episodio in cui aveva sorpreso due studenti a fumare nei bagni della scuola. In merito agli audio inseriti negli atti dell’indagine, l’insegnante ha dichiarato che sarebbero stati ‘estrapolati da un contesto più ampio‘.

Ho la coscienza pulita”, avrebbe dichiarato.

Professoressa di sostegno arrestata: le indagini

La docente di sostegno è stata arrestata dopo che alcuni alunni hanno riferito ai genitori quanto sarebbe avvenuto all’interno dell’istituto, in particolare in una stanza indicata come “saletta”. In quel luogo, secondo le accuse, la professoressa quarantenne avrebbe condotto i minori per mostrare loro contenuti pornografici e compiere atti a sfondo sessuale, tra cui un presunto episodio di abuso che avrebbe coinvolto un rapporto orale su uno degli studenti.

I fatti risalirebbero al novembre scorso, quando alcuni genitori, venuti a conoscenza degli episodi, si sarebbero recati fuori dalla scuola con l’intento di affrontare la docente per vendicarsi.

Alla donna sono stati contestati i reati di maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne. Ora, si attende la decisione del giudice delle indagini preliminari.