Dopo mesi di silenzio e lontananza dai riflettori, Nicolò Fagioli rompe il silenzio sul nuovo filone del caso scommesse. L’ex centrocampista bianconero si racconta tra autocritica, desiderio di ricominciare e una dura stoccata ai media, accusati di aver alimentato una narrazione distorta sulla sua vicenda.
L’indagine sulle scommesse illegali di alcuni calciatori
L’inchiesta sulle scommesse illegali scuote ancora la Serie A. Dopo le squalifiche patteggiate da Fagioli e Tonali, gli interrogatori hanno svelato un sistema fatto di debiti, bookmaker e dipendenza dal gioco, ben lontano dall’immagine patinata del calcio. Coinvolti diversi nomi noti, tra cui Zaniolo, Florenzi, Perin e Bellanova, molti dei quali nel giro della Nazionale. Intanto emergono chat e messaggi che raccontano il panico seguito all’indagine: Tonali avrebbe provato a cancellare ogni traccia, temendo di essere stato chiamato in causa da Fagioli.
Nicolò Fagioli torna sul caso scommesse tra pentimento, riscatto e un attacco alla stampa
Nicolò Fagioli rompe il silenzio sul caso scommesse. Il centrocampista della Fiorentina, già squalificato nel 2023, è di nuovo nell’occhio del ciclone dopo l’apertura di un nuovo filone d’indagine da parte della Procura di Milano, che coinvolge diversi giocatori di Serie A. Per difendersi, ha affidato il suo sfogo a un post su Instagram.
“Ho pagato il mio debito con la giustizia. Con una condanna e una sacrosanta squalifica, con umiliazioni continue e giustificate, con la vergogna provata e con il rischio di non rialzarmi più. Ho raccontato della mia patologia, seria, nelle scuole, ai miei familiari, agli amici e alla stampa. Quella stessa stampa che affronta spesso le problematiche gravi della mia malattia e come affrontarle, ma che oggi mi rimette alla gogna. Ancora una volta”.
Fagioli ha raccontato di aver sopportato il peso delle proprie azioni, consapevole di aver deluso chi credeva in lui. Ha ammesso di aver attraversato un periodo difficile, segnato da una patologia seria, pur precisando che non si tratta di una giustificazione.
“Ma vedere ora tutto questo accanimento mediatico mi sta facendo rivivere quei fantasmi. No, stavolta tutto questo non è giusto. Ho sbagliato, ho pagato, senza aver fatto male a nessuno se non a me stesso e alle persone accanto a me. E come ogni persona che sbaglia e paga, ho tutto il diritto di rialzarmi”.
Il calciatore ha dichiarato che tutti possono commettere errori. Ha sottolineato che l’importante è riconoscerli e ha aggiunto che la vera forza di una persona sta nel sapersi rialzare. Ha espresso il suo pentimento, ma ha anche detto che la vita gli ha dato una seconda opportunità, che ora desidera cogliere, avendo già scontato ciò che doveva.
“Avevo 19 anni all’epoca dei fatti e la ludopatia aveva preso il sopravvento su di me. Chiedo rispetto adesso, dopo aver affrontato un processo, preso una giusta condanna”.
Il centrocampista ha chiesto scusa a tutti i colleghi e amici coinvolti, a causa dei suoi errori, anche solo per essere stati nominati sui giornali. Ha ringraziato la Fiorentina, la Juventus, i suoi amici e la famiglia per il loro costante supporto, nonostante il suo comportamento li avesse delusi.
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