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Caso Santanchè, parte il processo Visibilia: la richiesta del Tribunale di Milano

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Alla prima udienza del processo per Santanchè e altri 16 imputati, il Tribunale presenta una richiesta ai pm: ecco di cosa si tratta.

Si è aperto oggi a Milano il processo che vede tra gli imputati la ministra del Turismo Daniela Santanchè, accusata insieme ad altri 16 tra ex amministratori e dirigenti delle società Visibilia. Al centro del procedimento, presunte irregolarità nella gestione societaria, tra cui false comunicazioni sociali e truffa ai danni dell’INPS. Durante la prima udienza, il Tribunale ha avanzato una richiesta formale ai pubblici ministeri, accendendo i riflettori su un punto procedurale destinato a incidere sull’andamento del dibattimento.

Caso Santanchè, al via il processo Visibilia: nuovo esposto in Procura

Nella giornata di oggi, un nuovo esposto è stato presentato in Procura da parte dei piccoli azionisti. Nel documento, si sollecita l’avvio di verifiche sull’origine dei fondi utilizzati nell’operazione che avrebbe dovuto condurre la società svizzera Wip Finance, attualmente oggetto di un’indagine amministrativa in Svizzera, all’acquisizione del 75% del capitale di Athena. Quest’ultima vede tra i propri soci Immobiliare Dani e Daniela Santanchè.

L’operazione, se portata a termine, avrebbe attribuito a Wip Finance una partecipazione di controllo, seppur indiretta, in Visibilia Editore, la casa editrice fondata dalla ministra, che ha però lasciato ogni ruolo operativo all’interno del gruppo nel 2022.

Caso Santanchè, al via il processo Visibilia: la richiesta del Tribunale di Milano

La Procura di Milano dovrà rivedere i capi d’accusa contestati a Daniela Santanchè e agli altri 16 imputati nel procedimento Visibilia. Secondo quanto stabilito oggi dal Tribunale di Milano, alla prima udienza del processo, l’impostazione attuale delle imputazioni, incentrate sulle presunte false comunicazioni sociali e sulle carenze nel modello organizzativo della società, non è più conforme ai criteri delineati dalla recente giurisprudenza.

I giudici hanno quindi chiesto ai pubblici ministeri di riformulare l’imputazione relativa al falso in bilancio, specificando per ciascun anno e per ogni imputato le singole condotte contestate. È stato inoltre richiesto di indicare in modo puntuale quale sia stato il difetto strutturale dell’organizzazione interna di Visibilia Srl.

Il collegio giudicante ha anche ordinato alla Procura di inserire nel fascicolo processuale i bilanci societari, ritenuti elementi essenziali ai fini del dibattimento. Infine, a fronte di un’eccezione sollevata in aula sulla presunta nullità dell’avviso di conclusione delle indagini, il presidente del collegio, Giuseppe Cernuto, ha disposto il rinvio dell’udienza al 13 maggio.