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Caso Pozzolo: i precedenti di autosospesi Soumahoro e Lotti, solo l'espulso lascia Gruppo

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Roma, 9 gen. (Adnkronos) - Passaggi da un Gruppo all'altro, i cosiddetti cambi di casacca, per motivi più o meno politici, ed espulsioni per mancato rispetto delle regole interne al partito, come avvenuto spesso nel Movimento 5 stelle, non rappresentano certo un inedito nella vita delle ...

Roma, 9 gen. (Adnkronos) – Passaggi da un Gruppo all'altro, i cosiddetti cambi di casacca, per motivi più o meno politici, ed espulsioni per mancato rispetto delle regole interne al partito, come avvenuto spesso nel Movimento 5 stelle, non rappresentano certo un inedito nella vita delle formazioni politiche di Camera e Senato. Più rari e controversi i casi di sospensione, come avvenuto oggi nel Gruppo di Fratelli d'Italia a Montecitorio nei confronti del deputato Emanuele Pozzolo in attesa che si pronunci il Collegio dei probiviri del partito.

In realtà, scorrendo i precedenti si possono ricordare due casi analoghi ma non identici, visto che si trattò di decisioni autonome dei diretti interessati e non del partito di appartenenza. Poco più di un anno fa, infatti, a fine novembre 2022, il deputato Aboubakar Soumahoro, dopo un confronto con i leader dei Verdi, Angelo Bonelli, e di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, decise di autosospendersi dal Gruppo Alleanza Verdi-Sinistra, dopo le notizie dell'inchiesta relativa alla moglie e alla suocera. Poi, proprio un anno fa, il 9 gennaio del 2023, la decisione di iscriversi al Gruppo Misto.

Nella precedente legislatura, invece, il Dem Luca Lotti, dopo le vicende legate alle nomine nella magistratura che lo chiamavano in causa nell'ambito dell'inchiesta che coinvolgeva Luca Palamara, tra il giugno 2019 e il gennaio 2022 decise di autosospendersi dalle attività del suo partito (riunioni, assemblee e direzioni ecc), continuando comunque ad esercitare il suo mandato di parlamentare e rimanendo iscritto al Gruppo Pd della Camera. La sospensione, infatti, a differenza dell'espulsione, non comporta l'automatica esclusione dal Gruppo, al quale il parlamentare può appunto rimanere iscritto, a meno che non decida, come accaduto per Soumahoro, di iscriversi al Misto.

In base al Regolamento della Camera infatti "entro due giorni dalla prima seduta, i deputati devono dichiarare al segretario generale della Camera a quale Gruppo appartengono. I deputati i quali non abbiano fatto la dichiarazione prevista, o non appartengano ad alcun Gruppo, costituiscono un unico Gruppo misto".

Al Senato invece "tutti i Senatori debbono appartenere ad un Gruppo parlamentare. I senatori di diritto e a vita e i senatori a vita, nella autonomia della loro legittimazione, possono non entrare a far parte di alcun Gruppo. Sono considerati non iscritti ad alcun Gruppo parlamentare i senatori che si dimettono dal Gruppo di appartenenza, ivi compreso il Gruppo misto, o ne vengono espulsi, salvo che entro il termine di tre giorni abbiano aderito ad un altro Gruppo già costituito, ad eccezione del Gruppo misto, previa autorizzazione del presidente del Gruppo stesso".