Caltanissetta, 8 gen. (Adnkronos) – L'ex Presidente degli industriali siciliani Antonello Montante avrebbe "strumentalizzato" le vicende giudiziarie di Pietro Di Vincenzo, oggi parte civile nel cosiddetto 'maxiprocesso' di Caltanissetta che vede imputato, tra gli altri, lo stesso Montante, mentre Di Vincenzo è parte civile. A raccontarlo è Di Vincenzo proseguendo la sua deposizione in aula.
Di Vincenzo aveva avuto un ruolo di rilievo nell'associazione degli industriali nisseni e successivamente, anche a seguito delle vicende giudiziarie che lo avevano coinvolto, era stato estromesso. Montante lo aveva pubblicamente accusato di fare parte di un gruppo di potere imprenditoriale compromesso con la criminalità e si era proposto in alternativa a lui. "Nel 2002 ho avuto una vicenda giudiziaria nell'ambito della operazione 'Cobra' a Roma per concorso esterno in associazione mafiosa. In primo grado ero stato condannato a un anno e 4 mesi per poi essere assolto in Appello – racconta Di Vincenzo – In quel processo divenni parte offesa. Fu così che nel 2004 Antonello Montante cominciò a sferrare attacchi sempre più cruenti nei miei confronti strumentalizzando le mie vicende giudiziarie per farsi spazio all'interno dell'associazione degli industriali". Secondo Di Vincenzo, Montante "iniziò a diffondere sulla stampa il fatto che ci fosse una competizione tra me e lui. Utilizzava la mia notorietà per farsi strada. Cominciò a dire che doveva liberare Confindustria dalla mafia e sbarazzarsi non solo di Pietro Di Vincenzo ma di tutti coloro che rappresentavano la vecchia guardia. Questo perché molti di noi imprenditori non lo vedevano di buon occhio, primo per i suoi rapporti con Vincenzo Arnone. Ma a parte questo millantò una laurea honoris causa conferitagli dall'università La Sapienza. Cosa che non era vera e che creò molto imbarazzo. Montante inoltre aveva un linguaggio poco adeguato per poter rappresentare gli industriali".