“Non hanno avuto il coraggio di dirmelo. Hanno semplicemente ignorato le mie richieste di assistenza” – con queste dichiarazioni, rilasciate al nuovo quotidiano per il quale lavora (La Repubblica), l’ex direttore de L’Espresso, Lirio Abbate, lamenta la mancanza della garanzia di assistenza legale da parte dell’ex editore.
L’Espresso nega la tutela legale a Lirio Abbate: il caso
Abbate era stato citato in giudizio per diffamazione a mezzo stampa dal ministro della Difesa Guido Crosetto. I fatti risalgono al 2022, quando un articolo di Carlo Tecce aveva messo in risalto alcune presunte attività di Crosetto nel settore dell’industria bellica. Un settore che, è evidente, risulta essere particolarmente interessante nell’ambito della Difesa di un Paese. Abbate, all’epoca, era direttore del quotidiano e per questo motivo era divenuto responsabile nell’esatto momento della pubblicazione del pezzo.
L’Espresso nega la tutela legale a Lirio Abbate: il commento
Tecce, che ancora oggi scrive per L’Espresso, potrà godere della copertura della testata, mentre Lirio Abbate dovrà affrontare da solo le spese del processo. “Questo è un chiaro segnale verso l’attuale e i futuri direttori che vorranno pubblicare un’inchiesta su Fratelli d’Italia” – ha tuonato Abbate.