La premier Giorgia Meloni, insieme ai ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano, è indagata per favoreggiamento e peculato per il caso Almasri, comandante della prigione libica di Mittiga. Dopo le reazioni politiche arrivate in queste ore, il vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, a margine di una conferenza stampa di FI sulla sanità, è intervenuto sull’argomento.
Caso Almasri, interviene il ministro degli Esteri Tajani
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine di una conferenza stampa, ha risposto a una domanda sull’opportunità di un intervento del governo in Parlamento riguardo il caso Almasri.
“Qualcuno verrà a parlare, ha già parlato una volta il ministro Piantedosi, ricordiamolo, c’è una conferenza dei capigruppo che deciderà tempi e modi”.
Lo ha detto a margine della conferenza stampa nella sala Colletti della Camera, dedicata alla presentazione del disegno di legge del partito sulla medicina di base, primo passo per la riforma complessiva del Sistema sanitario nazionale.
“Faccio il ministro degli Esteri, non faccio l’agente segreto“, ha detto Tajani ai cronisti che gli chiedevano conferma delle indiscrezioni di stampa sui legami di Almasri con la Cia.
I prossimi passi del Governo sul caso Almasri secondo Tajani
Antonio Tajani, intervistato dal Tempo, ha analizzato la vicenda Almasri e le sue implicazioni giudiziarie per il governo.
“La decisione di iscrivere nel registro degli indagati presso il Tribunale dei Ministri il presidente del Consiglio, non si capisce perché, due ministri e un sottosegretario, arriva alla vigilia del dibattito in Parlamento sulla riforma della Giustizia. ‘A pensare male si fa sempre bene’ diceva Andreotti. Non solo, arriva anche a pochi giorni dalla manifestazione di una parte dei magistrati contro la proposta di riforma del governo”.
Antonio Tajani ha dichiarato che, a suo avviso, le affermazioni del Procuratore Lo Voi sono totalmente prive di fondamento giuridico e che l’archiviazione del caso sarà inevitabile.