Roma, 26 gen. (Adnkronos) – Sulla liberazione del generale libico Najeem Osema Almasri, per il quale pendeva un mandato d'arresto internazionale della Cpi, arriva l'attacco dell'Anm al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al suo ministero, dopo le parole pronunciate ieri dalla premier Giorgia Meloni. A puntare il dito è la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati in una nota.
"Il generale libico Almasri è stato ‘liberato, non per scelta del Governo, ma su disposizione della magistratura’. Queste le parole pronunciate ieri, da Gedda (Arabia Saudita), , la quale aggiunge che il Governo avrebbe deciso di espellerlo perché soggetto pericoloso. In realtà, Almasri è stato liberato lo scorso 21 gennaio per inerzia del ministro della Giustizia che avrebbe potuto – perché notiziato dalla polizia giudiziaria il 19 gennaio e dalla Corte d’appello di Roma il 20 gennaio – e dovuto, per rispetto degli obblighi internazionali, chiederne la custodia cautelare in vista della consegna alla Corte penale internazionale che aveva spiccato, nei suoi confronti, mandato di cattura per crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi nella prigione di Mitiga (Libia)", scrive la Giunta esecutiva centrale dell’Anm nella nota.
"Almasri, per scelta politica e nel silenzio del Guardasigilli, il solo deputato a domandare all’autorità giudiziaria una misura coercitiva, è stato infine liberato, e, , riaccompagnato con volo di Stato in Libia. Tanto va detto per amor di verità", conclude la nota.
Interpellata dai giornalisti ieri, nel punto stampa a margine della visita a Gedda, Meloni ha risposto sul che sta creando non pochi imbarazzi al governo.
La "e noi glieli daremo", ha detto la presidente del Consiglio, "ma ne chiederemo a nostra volta". Per Meloni, la procura deve chiarire come mai "ci abbia messo mesi a spiccare questo mandato di arresto" e perché "il mandato di arresto sia stato spiccato quando Almasri aveva già attraversato almeno tre nazioni europee e mentre stava lasciando la Germania per andare verso l'Italia".
La premier ha poi precisato che la liberazione di Almasri non è stata una disposizione del governo "ma della Corte d'Appello di Roma". E sul volo di Stato che ha riportato il criminale in Libia, sottolineava: "Nel caso di soggetti pericolosi, non si usano voli di linea, anche per la sicurezza di chi viaggia: è una prassi utilizzata anche dai governi precedenti, ma prima non è mai stato posto il problema…".