Argomenti trattati
Sono giorni decisivi per il caso Acerbi-Juan Jesus: il capo della Procura federale, Giuseppe Chinè, vorrebbe chiudere al più presto la questione, consegnando entro questo weekend tutto il materiale raccolto al Giudice Sportivo, Gerardo Mastrandrea.
La sentenza sul caso Acerbi-Juan Jesus
La volontà è di consegnare entro questo fine settimana la relazione al Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea. Tuttavia, per farlo, serve la convocazione dei due giocatori coinvolti nella vicenda.
Juan Jesus dovrebbe essere ascoltato oggi, mentre ad Acerbi toccherà domani, in videoconferenza dalla Pinetina, affiancato dall’avvocato del club nerazzurro. È probabile che la Procura ascolti anche l’arbitro del match, il romano Federico La Penna.
Le parole dell’avvocato Eduardo Chiacchio sul caso Acerbi-Juan Jesus
«È una strada stretta, non si parla di intenti e non ci si può appellare al fatto che sia la propria parola contro quella dell’altro. Sempre in base ai presupposti della giustizia sportiva, l’unico elemento da dimostrare è se abbia pronunciato o meno la famosa espressione: «negro». Il giudice valuterà tutto come da prassi, anche i comportamenti del giocatore precedenti e successivi al fatto. Si chiederà anche perché Juan Jesus avrebbe mai dovuto riferire un fatto non vero. E ricordiamoci che l’onere probatorio è invertito, è Acerbi a dover dimostrare la propria estraneità ai fatti».
Cosa potrebbe rischiare Acerbi con la sentenza
L’avvocato Chiacchio, esperto di diritto sportivo, aggiunge:
«Dal punto di vista tecnico rischia 10 giornate di squalifica, il minimo previsto dal codice per questo tipo di violazione. In caso di condanna, il giocatore con o senza la società potrà appellarsi alla Corte sportiva di appello nazionale e in terzo grado al Collegio di Garanzia del Coni, ma solo in caso di vizi di legittimità».