Continuano le scoperte nel cantiere di via Calchi Taeggi, da tempo sotto sequestro.
Prima della costruzione non sono stati effettuati i lavori di bonifica e la costruzione ha peggiorato la situazione ambientale, bucando la montagna di rifiuti tossici ed inquinando la falda acquifera.
Queste le conclusioni di Cristina Di Censo, giudice preliminare, nel provvedimento che convalida il sequestro d’urgenza «per motivi di salute pubblica».
E’ stato un colpo constatare che «Sono in corso le fondamenta dei primi edifici senza che sia stata certificata alcuna esecuzione di bonifica».
Il solito magna magna all’italiana, dove tutti pensano solo al guadagno e non al futuro, una terra non inquinata è un bene di tutti.