Casaleggio, il mio genitore avrebbe provato tristezza per l'epilogo del M5s.

Davide Casaleggio, nel suo recente intervista con Annalisa Bruchi a ReStart su Rai Tre, ha sostenuto che dal Movimento ideato da suo padre rimane solo il nome. Ha evidenziato come persista la percezione del diritto dei cittadini di agire e selezionare i loro delegati. Tuttavia, ritiene che sia una scelta politica non coinvolgere i propri membri, per la quale è necessaria una giustificazione. Ha inoltre affermato che suo padre sarebbe deluso dal risultato attuale e affascinato dalle innovazioni tecnologiche, inclusa la manipolazione politica attraverso l'intelligenza artificiale.

Che cosa resta del Movimento ideato da suo genitore? “Quello che persiste oggi è solo il nome, e forse non per molto.

Rimane però una forte percezione della possibilità di agire, che i cittadini hanno il diritto di selezionare i loro delegati e di stabilire il loro ordine del giorno, tutti insieme. E’ una decisione politica non coinvolgere i propri membri e oggi dovrebbero giustificare perché non vogliono farlo, dato che è stato provato che è realizzabile”. Questo è quanto ha affermato Davide Casaleggio, titolare d’impresa, direttore di Casaleggio Associati e scrittore del suo recente libro “Gli algoritmi del potere”, intervistato da Annalisa Bruchi a ReStart su Rai Tre.

“Mio padre?”, Casaleggio ha risposto all’intervistatrice, “senz’altro sarebbe dispiaciuto dal risultato finale, se potesse vedere. E sarebbe affascinato dalle innovazioni tecnologiche, anche dalla manipolazione della politica attraverso l’intelligenza artificiale”.