Carol Maltesi è stata uccisa in quanto donna. Sono queste le motivazioni della Corte d’Appello di Milano, depositate dopo la sentenza nei confronti dell’ex bancario di 45 anni che ha ucciso la ex fidanzata.
Carol Maltesi, i giudici: “Fu uccisa perché donna”
Sono 96 le pagine contenenti le motivazioni della Corte d’Appello di Milano, depositate dopo la sentenza nei confronti di Davide Fontana, bancario di 45 anni, accusato di aver ucciso la ex fidanzata Carol Maltesi, l’11 gennaio 2022 a Rescaldina, in provincia di Milano. Davide Fontana ha agito con “intento vendicativo” e con modalità che rivelano “brutale violenza di genere“. Carol Maltesi è stata uccisa “per un costante filo rosso, quasi un denominatore comune di delitti omologhi e della stessa indole: perché non era un uomo, ma una donna“, si legge nelle motivazioni.
Davide Fontana è stato condannato all’ergastolo in Appello dopo la condanna a 30 anni in primo grado. I giudici hanno riconosciuto e confermato le aggravanti della crudeltà e della premeditazione. Il bancario ha ucciso la sua ex fidanzata con 13 martellate e una coltellata. Carol Maltesi era stata legata, imbavagliata con lo scotch e incappucciata mentre filmavano un video hard, che lui stesso le aveva commissionato tramite un finto profilo social per venderlo online.
Carol Maltesi uccisa da Davide Fontana: il delitto, la premeditazione e la crudeltà
Il corpo di Carol Maltesi è stato ritrovato in sacchi neri dell’immondizia. Per riuscire a identificarla i carabinieri avevano diffuso una descrizione di alcuni dettagli. Davide Fontana, il giorno dopo l’omicidio, aveva comprato un’accetta e un seghetto per fare a pezzi il corpo della 26enne. Aveva anche tentato di bruciarla e di togliere i lembi di pelle con i tatuaggi riconoscibili. Aveva tenuto il corpo in un freezer acquistato online.
La Corte presieduta dalla giudice Ivana Caputo aveva accolto il ricorso del sostituto procuratore generale di Milano, Massimo Gaballo, e riformato la sentenza di primo grado della Corte d’Assise di Busto Arsizio, che lo aveva condannato a 30 anni per omicidio, soppressione e occultamento di cadavere, escludendo le attenuanti. Le motivazioni del primo verdetto avevano scatenato diverse polemiche, soprattutto un passaggio in cui Carol Maltesi veniva definita “disinibita“. I giudici, nei giorni scorsi, hanno deciso di riconoscere la premeditazione e la crudeltà. Davide Fontana è stato condannato all’ergastolo ed è stato stabilito un risarcimento di 168mila euro per la madre della vittima e 180mila euro per il figlio di 7 anni.