Carnevale: pediatra, 'no maschere guerra e violenza ma spiegare a bimbi perché'

Roma, 5 feb. (Adnkronos Salute) - "In quest'epoca in cui la guerra è così concreta e vicina, in cui le immagini anche di bambini colpiti sono continue, la prima regola, a Carnevale, è evitare tutte le maschere che rappresentino conflitti e violenza. Pistole, spade, bas...

Roma, 5 feb.

(Adnkronos Salute) – "In quest'epoca in cui la guerra è così concreta e vicina, in cui le immagini anche di bambini colpiti sono continue, la prima regola, a Carnevale, è evitare tutte le maschere che rappresentino conflitti e violenza. Pistole, spade, bastoni dovrebbero essere banditi dai travestimenti dei bambini. Ma è un 'no' che deve essere ben spiegato, mai imposto senza far comprendere il perché. Insomma deve diventare un'occasione educativa, in cui si spiega ai piccoli l'importanza di respingere la violenza".

Così all'Adnkronos Salute il pediatra Italo Farnetani, docente di pediatria dell'Università Ludes-United Campus of Malta.

"Le maschere – continua – devono avere una finalità, che è anche l'elemento principale del Carnevale, che è quello di stimolare la fantasia dei più piccoli. Quando un bambino sceglie un vestito per travestirsi è il momento del sogno, delle fiabe. Non a caso i personaggi classici continuano a piacere. La maschere stimolano la dimensione fantastica e devono favorire la serenità, per questo devono essere qualcosa lontano dall'aggressività, dalla sopraffazione e dalla forza fisica".

Bambini e bambine, "armi a parte, devono essere liberi di scegliere il proprio costume per realizzare le loro fantasie. Questa possibilità è importante perché è uno dei pochi momenti dell'anno in cui si può provare a realizzarle 'dal vivo', visto che fra tutte le tecnologie disponibili oggi non è difficile, con un po' di pratica, riuscire a modificare la propria immagine con le varie App disponibili".