A Sanremo 2025, Carlo Conti gioca il jolly: dopo le tensioni in conferenza stampa, annuncia all’ultimo minuto un ospite d’eccezione per la serata cover, Roberto Benigni. Ma il colpo di scena non finisce qui: dopo la rivelazione, il direttore artistico lascia la sala stampa senza rispondere alle domande. Un gesto inedito nella storia recente del Festival.
Carlo Conti annuncia il super ospite Roberto e le nuove polemiche in sala stampa
La conferenza stampa pre-quarta serata, quella dedicata alle cover e ai duetti, si apre con i dati d’ascolto: numeri solidi, in linea con l’ultima edizione guidata da Amadeus. Poco dopo, Conti prende la parola per scusarsi delle incomprensioni del giorno precedente, quando aveva lasciato intendere che la sala stampa avesse boicottato Geolier nel 2024, per poi fare marcia indietro.
Poi, la sorpresa: “Stasera aprirò il Festival con Roberto Benigni. Per me è un sogno che si avvera. L’avevo chiamato in tutti i miei precedenti Festival senza successo, ma stavolta mi ha detto che vuole aprire il Festival con me. Non so cosa farà, lo vado ad incontrare adesso”. E con queste parole, il conduttore abbandona la conferenza, lasciando i giornalisti interdetti.
Eppure, le domande scomode non mancavano: dalla censura della collana di Tony Effe allo sketch di Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa sull’uomo ideale. Un’uscita strategica o un segnale di nervosismo?
Carlo Conti e il ritorno di Benigni, a Sanremo tra scandali e provocazioni
Sanremo e Benigni, una storia lunga oltre quarant’anni. L’ultima apparizione nel 2023, quando, ospite di Amadeus, aveva aperto la prima serata con un monologo sulla Costituzione italiana, sotto lo sguardo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ma il primo incontro con il palco dell’Ariston risale al 1980, quando – da co-conduttore – scandalizzò il pubblico con un bacio appassionato in diretta con Olimpia Carlisi e con il celebre “Wojtilaccio” rivolto a Papa Giovanni Paolo II.
Nel 2002, reduce dall’Oscar, tornò come ospite, alternando siparietti osè con Pippo Baudo e Manuela Arcuri a una lettura politica del Giudizio Universale. Nel 2009, tra le polemiche, schernì Silvio Berlusconi e Iva Zanicchi, che lo accusò di aver influenzato la sua eliminazione dalla gara. In risposta alle controversie sulla canzone di Povia sull’omosessualità, recitò una lettera di Oscar Wilde scritta in carcere al suo compagno.
Nel 2011, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, entrò sul palco a cavallo per un monologo storico di oltre 50 minuti, chiudendo con l’Inno di Mameli e un’ovazione del pubblico.
Ora, a sorpresa, un nuovo capitolo di questo lungo sodalizio. Cosa farà Benigni stavolta? Lo scopriremo presto. E chissà se il suo intervento riuscirà a spegnere le polemiche o ne accenderà di nuove.