Carfagna e Gelmini sembrano orientarsi verso Noi Moderati, generando tensioni con Forza Italia.

Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Giusy Versace si uniscono a Maurizio Lupi di Noi Moderati nel tentativo di rafforzare la componente moderata del centrodestra. Questa mossa fa seguito all'addio di Carlo Calenda. Nonostante vi sia attesa per un annuncio ufficiale, emergono già controversie sulla loro possibile reintegrazione in Forza Italia, grazie alle dichiarazioni di Antonio Tajani e Licia Ronzulli. Nel frattempo, Carlo Calenda critica comportamenti che ritiene privi di etica pubblica. C'è tensione tra Gelmini e Carfagna e la leadership di Forza Italia, con speculazioni riguardo all'influenza di Giorgia Meloni. Renzi mantiene la speranza di entrare nel "campo largo", accusando Azione di innescare una spirale autodistruttiva.

Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Giusy Versace hanno deciso di unirsi a Maurizio Lupi, il capo di Noi Moderati, per potenziare la parte moderata del centrodestra.

Questo movimento arriva in seguito alla partenza di Carlo Calenda. L’intenzione è di creare insieme un percorso politico. Nonostante si preveda che l’annuncio ufficiale sarà dato la prossima settimana, già ora si sentono i primi segnali di controversia riguardanti il loro potenziale ritorno nel partito azzurro. Antonio Tajani, leader del partito, ha messo in guardia affermando che “FI non è un taxi né un albergo, chi arriva deve essere pronto a lavorare e non solo alla ricerca di un posto”.

Licia Ronzulli ha inoltre aggiunto che è possibile accogliere nuovi membri, ma senza compromettere l’integrità del partito. Carfagna ha risposto a queste dichiarazioni, dichiarandosi delusa dal linguaggio politico rilasciato ed evidenziando come non sia onesto riscrivere la storia dell’insoddisfazione dei moderati italiani dopo la caduta del governo Draghi. Questa risposta sembra essere stata indirizzata a coloro che, nel 2022, proponevano un’alleanza con Matteo Salvini.

Carlo Calenda continua a denunciare atti che ritiene privi di senso dell’onore e di etica pubblica.

In particolare, si riferisce a quei parlamentari eletti dai cittadini per far parte dell’opposizione di Meloni, ma che hanno finito per aderire ad Azione. Nonostante l’opposizione del M5s, Matteo Renzi non ha ancora abbandonato la speranza di unirsi al campo largo. Secondo Renzi, Azione ha innescato una spirale autodistruttiva che ha pesato sugli alleati. Si intravede una tensione tra Gelmini-Carfagna e alti rappresentanti di Forza Italia, alimentata da vecchie liti personali e la speculazione che il passaggio dei parlamentari a Nm sia stato orchestrato da Giorgia Meloni.

Secondo i rumors, le due ex ministre potrebbero diventare capigruppo di Nm alla Camera e al Senato. Un altro dettaglio che ha attirato molto l’attenzione è che, nel suo lungo discorso per giustificare l’addio a Calenda, Carfagna menziona sia l’attuale premier che il suo predecessore. Sottolinea che la destra di Giorgia Meloni sta cercando di evitare di essere emarginata in Europa, e ha quindi recentemente inaugurato un nuovo capitolo lottando per la vicepresidenza esecutiva di Raffaele Fitto e riprendendo il dialogo con Mario Draghi.

In sintesi, ognuno sta cercando dei risolvimenti centralizzati.