Roma, 13 set.
(Adnkronos Salute) – "Questo tipo di pacemaker è rivoluzionario perché rispetto a quelli convenzionali non ha necessità di fili o di una cassa sottoclaveare. Una volta posizionati" i due pacemaker senza elettrocateteri "nel cuore, questi comunicano tra di loro e permettono una stimolazione più fisiologica possibile al paziente, eliminando il rischio di avere cateteri, riducendo nettamente i rischi di rottura dei cateteri, di infezioni e così via". Così Antonio Curnis, responsabile del Laboratorio di Elettrofisiologia ed elettrostimolazione degli Spedali Civili di Brescia, commenta l'annuncio di Abbott – oggi a Milano nel corso di un evento – della disponibilità in Italia di Aveir* Dr, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale.
Appena certificato in Europa è già stato impiegato in Italia.
I pacemaker monocamerali senza fili sino ad oggi disponibili consentono di trattare solo il 20% dei pazienti. "La stimolazione monocamerale – spiega il cardiologo – avviene stimolando solo una camera del cuore, che può essere l'atrio o il ventricolo. Nel 50-60% dei casi la stimolazione è bicamerale, ossia si stimola il ventricolo, si sente l'atrio oppure si stimola l'atrio contemporaneamente e, dopo un ritardo, si stimola il ventricolo, in base alla situazione clinica".
Il sistema di Abbott – spiega una nota – utilizza un nuovo metodo di erogazione della terapia bicamerale essendo composto da due pacemaker, uno che stimola il ventricolo destro (Aveir* Vr) e uno che stimola l'atrio destro (Aveir* Ar). I due pacemaker senza elettrocateteri comunicano e si sincronizzano ad ogni singolo battito del cuore grazie alla tecnologia di comunicazione implant-to-implant brevettata dalla farmaceutica. Ogni dispositivo è circa 10 volte più piccolo di un pacemaker tradizionale.