Un’operazione condotta dai Carabinieri di Livorno ha portato all’arresto di dieci individui di nazionalità pakistana accusati di intermediazione illecita e sfruttamento di 67 lavoratori extracomunitari, ospitati nel CAS di Piombino.
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Le vittime, principalmente di nazionalità pakistana, erano impiegate nella raccolta di ortaggi, olive e nella manutenzione di vigneti nelle province di Livorno e Grosseto.
Le indagini, denominate “Piedi scalzi”, hanno smascherato un sistema orchestrato da sei titolari di ditte agricole, che avrebbero sfruttato la vulnerabilità dei lavoratori reclutati, compresi cittadini pakistani e bengalesi, come riporta tgcom24.mediaset.it. Questi lavoratori erano costretti a lavorare fino a dieci ore al giorno senza contratto, in violazione delle normative sul salario minimo, con pagamenti spesso inferiori a un euro all’ora.
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L’operazione, condotta in coordinamento con la Procura, ha rivelato anche gravi violazioni delle norme di sicurezza e igiene sul luogo di lavoro. Inoltre, è stato emesso un decreto di sequestro preventivo di 45.000 euro per il mancato versamento dei contributi previdenziali e assicurativi all’INPS.
Questa azione dei Carabinieri rappresenta un duro colpo al fenomeno del caporalato agricolo, mettendo in luce la necessità di un maggior controllo e tutela dei lavoratori impiegati nel settore agricolo.