Landini alla manifestazione di Latina: lotta contro il caporalato e diritti dei lavoratori

Landini: "La mobilitazione permanente per la libertà nel lavoro e la giustizia sociale"

Quest’oggi, sabato 6 giugno, si è svolta a Latina la manifestazione nazionale della Cgil dal titolo “Fermiamo un sistema di fare impresa che sfrutta e uccide“, un evento di grande rilevanza che ha messo in luce gravi problematiche come il caporalato, lo sfruttamento sul lavoro e l’illegalità.

Questo evento è stato organizzato dal sindacato in risposta alla tragica morte del bracciante indiano Satnam Singh.

Il corteo, composto da funzionari, delegati sindacali, militanti delle federazioni di categoria e rappresentanti della società civile, ha preso il via dalle autolinee della città per giungere fino a piazza della Libertà. Qui, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha preso la parola per denunciare una situazione allarmante: “In Italia, ci sono 3 milioni di persone costrette a lavorare in nero.

Questo problema riguarda tutti i settori e tutte le regioni del Paese, non solo l’agricoltura. È ora di porre fine a questa situazione. È ora che i governi e le istituzioni ad ogni livello smettano di ignorare questi problemi e di abrogare le leggi inadeguate che hanno favorito questo sistema disumano.”

Caporalato, le parole di Landini

Maurizio Landini, il leader della Cgil, si fa portavoce di un netto rifiuto nei confronti di un sistema imprenditoriale che egli accusa di sfruttare e mettere a rischio la vita delle persone.

Landini denuncia con fermezza la tragica morte di Satnam Singh e la persistente perdita di vite sul posto di lavoro, unite alla precarietà e alla povertà che affliggono coloro che dipendono dal lavoro per sostentarsi.

Per affrontare questa crisi umanitaria e sociale, Landini annuncia una massiccia mobilitazione nazionale a Latina, sottolineando l’urgenza di agire senza indugi. Egli chiama alla mobilitazione permanente per difendere la libertà nel lavoro e perseguire la giustizia sociale.

Propone di utilizzare ogni strumento democratico disponibile: dalla partecipazione nelle piazze, agli scioperi, alla solidarietà, alla contrattazione collettiva, fino all’uso di referendum per abrogare leggi considerate dannose e

ingiuste.

Manifestazione a Latina, promossa dalla Cgil

La Cgil riporta che oltre 3 milioni di lavoratori in Italia operano in condizioni di irregolarità, con quasi il 13% dei lavoratori regolari che si trovano nell’informalità. Nel settore agricolo, circa 230.000 lavoratori sono impiegati irregolarmente.

Le 3.208 vittime di sfruttamento e caporalato, la maggior parte delle quali nel settore agricolo e del terziario, rappresentano solo la punta dell’iceberg di un fenomeno più ampio di ingiustizia e sfruttamento.