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Sergio De Caprio, detto Capitano Ultimo, è un politico e generale italiano, noto per l’arresto di Totò Riina, che non si è mai tolto il passamontagna dal gennaio 1993.
Le parole di Capitano Ultimo
Sergio De Caprio è nato a Montevarchi, in provincia di Arezzo, nel 1961. L’operazione, nel 1993, è la più eclatante fra le tante azioni portate a compimento negli anni contro mafia e criminalità organizzata.
«Dopo 31 anni scopro il volto, per le elezioni come atto d’amore. Così feci il mio lavoro da Carabiniere, così affronterò questa campagna».
L’arresto di Totò Riina e Capitano Ultimo
L’arresto del capo mafioso, tuttavia porterà all’accusa per il Capitano Ultimo di favoreggiamento a Cosa Nostra insieme al generale Mario Mori, uno dei fondatori del Ros.
I due furono rinviati a giudizio su richiesta del procuratore di Palermo, Antonio Ingroia:
«Per aver omesso di informare la Procura che il servizio di osservazione alla casa di Riina era stato sospeso, causando così, secondo l’accusa, un ritardo nella perquisizione del covo del boss».
Nel 2006, Ultimo e Mori sono stati prosciolti «perché il fatto non costituisce reato».
Da cosa deriva il nome Capitano Ultimo?
De Caprio ha spiegato nel 2017, su un post social, il motivo di questo nome:
«Mi sono chiamato Ultimo quando ho capito che tutti volevano essere primi, volevano fare bella figura, volevano vincere, volevano farsi belli con i capi, volevano fare carriera con la K. Siccome a me non me ne frega proprio niente, dico a me ma anche a tanti altri carabinieri, il nostro onore e la nostra gloria maggiore è lavorare per la gente povera e basta, e nel momento in cui lo facciamo perché vogliamo qualcosa in cambio siamo porci traditori».