Roma, 4 feb. (askanews) – Più di una diagnosi clinica, il cancro è una questione profondamente personale. Ogni diagnosi nasconde una storia umana unica fatta di dolore, guarigione, resilienza, amore. Per questo, un approccio alla cura incentrato sulla persona, che integri appieno le esigenze specifiche di ciascun individuo, con compassione ed empatia, porta a migliori risultati di salute. In occasione della Giornata Mondiale contro il cancro, che si celebra ogni anno il 4 febbraio, il Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” ha riunito a Roma, per il terzo anno consecutivo, le associazioni dei pazienti oncologici e onco-ematologici e i decisori politici: obiettivo sensibilizzare l’opinione pubblica e sollecitare azioni dei Governi e della collettività per migliorare l’accesso alle cure contro i tumori.
Annamaria Mancuso, presidente Salute Donna ODV e Coordinatrice “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”: “Questo è uno dei temi fondamentali, perchè ancora oggi ci sono pazienti a cui non è garantita completamente l’innovazione sanitaria. Una delle richieste e delle attività che stiamo portando avanti è proprio l’uguaglianza e il diritto alla cura, il diritto ai servizi che i pazienti necessitano per curarsi e quindi per superare la malattia”.
Nell’evento è stato fatto il punto sulle principali priorità nell’agenda politica a sostegno dei pazienti oncologici e onco-ematologici, con un focus su alcune delle novità legislative inserite nella legge di Bilancio 2025-2027 su proposta del Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, a partire dal coinvolgimento e dalla partecipazione delle Associazioni dei pazienti ai processi decisionali in materia di salute.
Annamaria Mancuso, presidente Salute Donna ODV e Coordinatrice “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”: “Sono 10 anni che lavoriamo con i parlamentari, finalmente ha visto la luce. E’ importante che le associazioni siano associazioni che comunque siano territorialmente formate da almeno 10 anni. Devono essere associazioni che rappresentano una grossa rete e che siano anche regionali, quindi è importante che conoscano i territori regionali, se l’inclusione è a livello ministeriale e a livello centrale. L’inclusione deve essere dettata dalla conoscenza, la capillarità e soprattutto che rappresentino veramente i pazienti”.
In Italia nel 2024 sono state stimate 390.000 nuove diagnosi di cancro, numero tendenzialmente stabile rispetto al precedente biennio. Un trend favorevole che si associa ad altri due dati positivi: la riduzione della mortalità nella fascia giovani-adulti e il costante incremento del numero di persone che vivono dopo una diagnosi di cancro. La rappresentanza dei pazienti nelle fasi decisionali ha ispirato la collaborazione con l’Intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro”. In questo contesto, assume un ruolo importante l’istituzione del Registro Unico delle Associazioni della salute, che prevede la partecipazione attiva degli Enti del Terzo settore nei processi decisionali istituzionali in ambito sanitario.
On. Vanessa Cattoi, coordinatrice alla Camera dell’Intergruppo “Insieme per un impegno contro il cancro”: “Non dobbiamo solo ascoltare i medici esperti, soprattutto lato sanitario, ma dobbiamo cercare di dar voce soprattutto alla parte legata alle esigenze del paziente e quindi come meglio fare se non inserirla attivamente all’interno di questi tavoli e permettere loro quindi di essere ancora maggiormente incisivi sotto l’aspetto legislativo? Noi come Intergruppo ci siamo ma riteniamo fondamentale e importantissimo la loro costante presenza anche all’interno di questi tavoli”.