La figlia di tre anni di un capoclan della camorra è contesa tra genitori e nonni.
Nove persone sono finite in manette.
Camorra, figlia del capoclan contesa tra genitori e nonni: 9 arresti
Nove persone sono finite in manette nel quartiere Ponticelli di Napoli, per una storia molto particolare, che vede coinvolta una bambina di soli tre anni. Si parla della figlia di un capoclan della camorra contesa tra genitori e nonni, di minacce e botte alla madre, di nonni sotto scorta armata.
I Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di nove persone gravemente indiziate dei reati di atti persecutori, lesioni personali e detenzione e porto in luogo pubblico di armi, delitti aggravati dal metodo mafioso per aver fatto ricorso alla capacità d’intimidazione dell’associazione di tipo camorristico denominata clan De Martino.
Gli indagati hanno fatto ricordo ad imposizioni, diventate intimidatorie e prevaricatrici, perché venisse loro garantito l’affidamento, senza regolamentazione giudiziaria, di una bambina di tre anni nata dalla relazione di una donna con un capoclan della camorra, detenuto.
Le indagini hanno consentito di documentare l’esecuzione di veri e propri cortei armati degli affiliati al clan De Martino per scortare i nonni paterni durante gli incontri con la piccola. La madre della piccola, dopo la fine della relazione, viveva nel terrore. “Niente per me, niente per nessuno“, “se ti metti con un altro, uccido a te e a lui” erano le minacce che riceveva costantemente.
Figlia del capoclan contesa: nonni sotto scorta
La donna proveniva da una famiglia perbene ma è rimasta vittima di un amore malato finito dopo che ha scoperto che il suo compagno aveva un’altra donna, indagata in quanto ritenuta tra coloro che l’hanno picchiata. La donna era tenuta sotto controllo dal compagno, che si trova in carcere, e anche dai genitori di lui, che sottoponevano lei e la sua famiglia a continue pressioni e violenze. La nonna materna ha deciso di denunciare tutto lo scorso aprile.
La famiglia della madre della bambina rischiava di diventare un obiettivo sensibile per i rivali del De Martino, anche quando i nonni la andavano a prendere scortati da affiliati armati.