La discussione sulla manovra continua a suscitare forti tensioni alla Camera dei deputati. Le opposizioni, che hanno già criticato la proposta, sono tornate a fare pressione sulla maggioranza con una lettera indirizzata al presidente della Camera, Lorenzo Fontana. In questa lettera, i capigruppo del Pd, M5S, Iv e Avs (sebbene Azione non abbia firmato) hanno sollevato dubbi riguardo alla complessità dell’emendamento presentato dai relatori.
Camera dei deputati, tensioni sulla manovra: il no di Fontana alle richieste delle oppozioni
L’emendamento, secondo le opposizioni, è troppo variegato e contiene modifiche che spaziano dalla fiscalità alla sanità, dagli interventi sul Mezzogiorno alla giustizia tributaria, senza contare gli incentivi per l’occupazione. Una questione che, a loro avviso, rende impossibile una valutazione accurata nel breve periodo.
Fontana ha risposto alle critiche, ribadendo che non è la prima volta che una proposta di legge presenta emendamenti così complessi e sottolineando che le opposizioni hanno tutti gli strumenti necessari per intervenire, come la possibilità di presentare subemendamenti e di consultare le relazioni dei relatori. Ha anche fatto riferimento al recente intervento del Parlamento per separare un maxiemendamento in tre parti più gestibili, in risposta alle difficoltà espresse in precedenza.
La discussione ha riguardato anche alcuni dei dettagli più tecnici della manovra, come le modifiche che riguardano la detrazione fiscale per le spese scolastiche. Il tetto delle detrazioni per le scuole paritarie è stato aumentato da 800 a 1.000 euro, una proposta che ha suscitato critiche da parte del Movimento 5 Stelle, che l’ha definita un “privilegio” per chi può permettersi di pagare la retta scolastica privata.
Manovra, scontro alla Camera dei deputati: Fontana respinge le proposte delle opposizioni
Inoltre, sono entrate nel testo della legge due richieste avanzate dalla Lega: una riguarda l’esclusione delle somme investite in start-up e PMI innovative dal tetto delle detrazioni fiscali, mentre l’altra riguarda l’ampliamento della flat tax per i lavoratori dipendenti.
Nonostante le critiche, una norma che ha suscitato particolare attenzione – quella che equipara gli stipendi dei ministri non eletti a quelli dei parlamentari – sembra destinata a restare invariata. Per le regioni, sono stati previsti nuovi fondi destinati al potenziamento dei servizi sociali e per il contrasto alla criminalità. È stato inoltre previsto un incremento del fondo per la legalità e per la protezione degli amministratori locali vittime di intimidazioni.
Infine, una nuova norma mira a combattere il fenomeno dei “furbetti della Naspi”, introducendo requisiti minimi di lavoro dopo le dimissioni volontarie per evitare abusi legati al sussidio di disoccupazione.