Bufera su Convegno alla Camera: frasi shock contro l'aborto

Camera dei deputati, aborto non è un diritto così come l'eutanasia, questo dichiarano i relatori che hanno presentato la rivista Biopoetica

Hanno fatto scalpore alcune recenti dichiarazioni rilasciate durante la presentazione della rivista Biopoetica, evento appoggiato dalla Lega ed in particolar modo dal deputato Simone Billi, che si è tenuta nella Camera dei deputati.

Secondo quanto condiviso dai media i relatori, parlando dell’aborto, avrebbero dichiarato che questo non è un diritto in alcun caso, nemmeno quando si parla di stupri.

Camera dei deputati: frasi shock contro aborto

Stando alle parole che i relatori presenti hanno dichiarato, non solo l’interruzione di gravidanza non è un diritto in alcun caso, inclusi quelli relativi allo stupro, ma andrebbe concepito alla stregua di altri reati come uccidere, rubare o ferire qualcuno.

Durante la discussione è poi emerso che le donne dovrebbero avere più coscienza sui possibili esiti prima di un rapporto sessuale.

Alcune delle parole stampate sui volantini durante il corso della presentazione sono poi state ribadite a parole dagli oratori presenti, accuse che però non hanno avuto come unico bersaglio l’aborto perché il pensiero è molto simile anche nel caso dell’eutanasia, in entrambi i casi i relatori hanno dichiarato che rendere entrambe le pratiche dei diritti sdoganerebbe anarchia e anomia.

Parlando dell’interruzione di gravidanza gli oratori hanno puntato i riflettori sulla figura del padre i cui diritti sarebbero praticamente esclusi non avendo voce in capitolo, concludendo definendo poi l’aborto come un uso improprio della libertà e della responsabilità e, in ultima analisi, una degenerazione del ruolo materno.

Il deputato Billi si difende

Le polemiche scatenate dalle dichiarazioni sono state tali da aver raggiunto anche Simone Billi, che si è difendendo sottolineando come tali parole non riflettono la posizione della Lega e nemmeno la sua sull’argomento dell’interruzione di gravidanza.

Il deputato, che era assente durante la presentazione incriminata, ha sottolineato che invece il suo partito si è sempre impegnato per la libertà di espressione delle donne.

Billi ha poi concluso dicendo che, se fosse stato presente, avrebbe portato avanti questa sua ipotesi in modo tale da difendere i diritti delle donne, soprattutto quelle vittime di violenza che, a suo dire, non vanno strumentalizzate.