Roma, 28 mar. (askanews) – “La riforma che noi abbiamo approvato punta soprattutto a tutelare coloro che vogliono essere cittadini italiani e tutelare i cittadini italiani all’estero, i veri cittadini italiani all’estero”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani presentando le misure del governo, approvate dal Consiglio dei ministri, che modificano la cittadinanza per “ius sanguinis”.
“La decisione del governo punta su un decreto-legge e due disegni di legge – ha spiegato – Il decreto legge cambia concretamente la situazione perché prevede che gli italo discendenti nati all’estero saranno cittadini italiani automaticamente, dopo aver dimostrato di esserlo, solo per due generazioni: chi ha almeno un genitore o un nonno nato in Italia sarà cittadino dalla nascita”.
“Noi sosteniamo con questo decreto l’immigrazione di ritorno, gli italo-discendenti acquisteranno automaticamente la cittadinanza se nascono in Italia oppure se prima della loro nascita uno dei loro genitori cittadini ha risieduto almeno due anni continuativi nel nostro Paese – ha precisato Tajani – la legge quindi non creerà degli apolidi, i nuovi limiti ovviamente valgono per chi ha anche un’altra cittadinanza e si applicano a prescindere dalla data di nascita, quindi si applicano alla pratica”. Inoltre “resterà cittadino chi in precedenza è già stato riconosciuto come cittadino o sarà riconosciuto come tale su una base di una domanda presentata entro la mezzanotte di ieri 27 marzo”.
L’obiettivo delle modifiche, ha spiegato Tajani, è evitare gli abusi e “tutelare i tantissimi comuni italiani che sono oberati di lavoro per la ricostruzione della cittadinanza, comuni che poi sono costretti a bloccare tutto il resto dell’attività amministrativa, così come sono bloccati i nostri consolati per fare queste pratiche, non per fare le pratiche che interessano i cittadini italiani che vogliono essere parte del nostro Paese”.