L’impianto di riscaldamento in casa, avendo il sistema idraulico, composto dai radiatori (termosifoni o diffusi a pavimento) richiede l’uso di una caldaia. Questo dispositivo è tra i più comuni e il migliore da avere. Confrontandolo con i climatizzatori o condizionatori per il riscaldamento si ha una maggiore resa termica. Infatti essi sono studiati per riscaldare velocemente medie e grandi metrature, ma soprattutto mantengono una temperatura stabile. Mentre i condizionatori e climatizzatori tendono ad avere un rapido raffreddamento.
Ciò spiega perché le caldaie rimangono i dispositivi di riscaldamento più utilizzati. Tuttavia hanno una combustione e questo implica che c’è una fiamma. La fiamma pilota cambia nella colorazione e forma in base al combustibile che si usa. Azzura, piccola e tonda per il gas. Rossa, lunga e sottile per il pellet e biomassa.
I brand come la Ferroli sono concentrati sull’installazione e sulla lunga durata dei suoi prodotti ed è per questo che offrono servizi specifici come: la prima accensione, manutenzione e controlli dei fumi o della fiamma.
Le Caldaie Ferroli e prima accensione post installazione è un momento delicatissimo della caldaia poiché riceve, per la prima volta, passaggio elettrico e accensione con combustione.
ACCENDERE LA CALDAIA PRIMA VOLTA
Tutti noi ci aspettiamo che la caldaia si accenda appena è installata, come se fosse una regola fissa. Cosa che non capita tanto spesso come si crede. I caldaisti sono costretti a controllare l’andamento della fiamma, colorazione e forma.
Essendoci dei componenti elettrici che ricevono, per la prima volta, il passaggio elettrico, c’è il rischio che essi possano non sopportare la tensione. Quindi non ci accendono subito. La fiamma è un elemento nuovo al suo interno che andrà a bruciare alcuni elementi ponendo una forte pressione interna. Per esempio si notano subito delle crepe oppure un odore acre di combustione e bruciatura di vernici. Ciò rischiano di far spegnere la fiamma perché diminuisce la presenza di ossigeno al suo interno.
Infine vediamo che si produce il fumo ed anche questo danneggia la prima accensione. Quindi la fiamma si spegne, non si accende, ha una forma strana e la caldaia alza la pressione. Un malfunzionamento che identifica un qualcosa che non va. I caldaisti sono quindi tenuti ad arieggiare la camera di combustione e controllare la situazione.
Solo dopo il collaudo finale, con accensione per più di 3 minuti, senza alcuna anomalia, permette di avere una caldaia ottimamente funzionante.
Caldaia inutilizzata, come accenderla
Le caldaie sono ibride, producono sia acqua calda ad uso sanitario che per il riscaldamento, o solo per il riscaldamento domestico. Quest’ultime sono quelle che vengono letteralmente spente in estate e rimangono inutilizzate per molti mesi.
Accenderle a novembre senza aver fatto: pulizia, manutenzione o controlli della pressione, rischia di danneggiarle. Anche in questo caso si parla di prima accensione. Il caldaista deve ripulire il tutto e controllare la qualità della combustione. Solo così avrete un dispositivo da usare tutto l’inverno senza problemi.
Se l’accendete immediatamente è normale che la fiamma non regga allo sforzo. Tra l’altro è bene accenderla, per i primi giorni, per poco tempo, mezzora al giorno, per più volte al giorno. Eseguite un secondo rodaggio che gli permetterà di rimanere poi accesa per tanto tempo nei mesi più freddi.