Gabriel Barbosa, noto come Gabigol, ex calciatore dell’Inter e attuale punta del Flamengo, si trova al centro di una situazione difficile.
Il Tribunale Sportivo Antidoping del Brasile, dopo aver avviato il processo la scorsa settimana, ha deliberato ieri una squalifica di due anni per l’ex giocatore nerazzurro, accusato per tentata frode durante un test antidoping dello 2023.
Gabigol, squalifica fino al 2025
La decisione, adottata con 5 voti a favore e 4 contrari, è retroattiva, prendendo effetto dall’9 aprile 2023, data del test antidoping contestato a Gabigol, e avrà validità fino ad aprile 2025.
L’ex calciatore dell’Inter, in accordo con il suo attuale club Flamengo che detiene il suo cartellino, ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso presso il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna. Il calciatore è accusato per aver ritardato l’esame antidoping e il presunto mancato rispetto delle istruzioni per il prelievo dei campioni.
Gabigol viola il Codice Antidoping
L’articolo 122 del Codice Antidoping brasiliano identifica il comportamento contestato a Gabigol come “frode o tentativo di frode in qualsiasi fase del processo di controllo” e stabilisce una pena potenziale di sospensione fino a quattro anni in caso di condanna.
Secondo l’accusa, l’ex calciatore dell’Inter avrebbe rifiutato di sottoporsi al test antidoping prima di un allenamento presso il centro sportivo di Ninho do Urubu, nonostante le richieste delle autorità presenti, preferendo invece recarsi a pranzo senza rispettare le procedure stabilite.
Dopo il test, le autorità hanno anche rilevato che Gabigol non ha seguito le istruzioni fornite, manipolando il contenitore di raccolta senza autorizzazione e restituendolo aperto. Nonostante il risultato negativo del test, le autorità brasiliane ritengono che il comportamento del giocatore sia configurabile come “frode o tentativo di frode” ai sensi dell’articolo 122 del Codice Antidoping.