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Lucio Marzo, condannato a 18 anni e 8 mesi di reclusione per l’omicidio della sua fidanzata 16enne Noemi Durini nel 2017 a Castrignano del Capo (Lecce), è stato recentemente autorizzato a beneficiare della semilibertà per svolgere attività lavorativa.
La decisione è stata presa dal tribunale di sorveglianza di Cagliari. Il permesso di uscire dal carcere per lavoro era stato inizialmente revocato dopo che, lo scorso agosto, Marzo era stato fermato alla guida di un’auto in stato di ubriachezza, violando le disposizioni del magistrato di sorveglianza che gli proibiva di guidare qualsiasi mezzo a motore.
Lucio Marzo trasferito a Bancali
Dal mese di settembre, immediatamente dopo l’episodio precitato, Lucio Marzo è stato spostato dall’istituto penitenziario minorile di Quartucciu, situato nella provincia di Cagliari, al carcere di Bancali a Sassari, dove è attualmente detenuto.
Perché è avvenuto il trasferimento
Questo trasferimento è avvenuto in seguito alla richiesta avanzata dall’avvocato Valentina Presicce, rappresentante legale di Imma Rizzo, madre di Noemi. In un’istanza indirizzata al Ministro della Giustizia e al Capo del Dipartimento per la Giustizia, Presicce ha sottolineato l’incompatibilità del comportamento di Lucio Marzo con un regime penitenziario minorile.
La madre di Noemi: “Sono sconcertata”
Una volta appresa la semilibertà di Lucio Marzo, la madre di Noemi ha commentato tramite alcune dichiarazioni riportate da TgCom24: “Sapere che l’assassino di mia figlia è di nuovo libero di uscire dal carcere è sconcertante e allucinante: è l’ennesima beffa, ma io e il mio avvocato non ci fermeremo davanti a uno Stato che tutela gli assassini, ai quali concede ogni tipo di beneficio e premio”.