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Cadavere di una donna nell’Adda: potrebbe essere della babysitter Johanna Nataly, uccisa dal compagno

Adda, trovato cadavere

A dare l'allarme sono stati alcuni pescatori che si erano dati appuntamento in quell'area

Nel fiume Adda questo pomeriggio, 2 marzo, è stato ritrovato il cadavere di una donna. Potrebbe essere di Johanna Nataly, la donna uccisa dal compagno Pablo Heriberto Gonzalez Rivas.

Adda, trovato cadavere di una donna: potrebbe essere la babysitter Johanna Nataly, uccisa a Milano dal compagno 

Il ritrovamento di un cadavere di una donna nel fiume Adda, nel primo pomeriggio di oggi, fa pensare alla babysitter Johanna Nataly, 40enne uccisa dal compagno a Milano, e di cui si sono perse le tracce nella notte tra il 24 e il 25 gennaio. A dare l’allarme sono stati alcuni pescatori che si erano dati appuntamento in quell’area, tra i comuni di Spino d’Adda e Zelo Buon Persico.

Dopo il ritrovamento del corpo, sono stati avvertiti gli investigatori che stanno indagando sull’omicidio della babysitter per cui è stato arrestato, lo scorso mese di febbraio, il compagno Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, 48enne salvadoregno. Sul luogo del ritrovamento sono giunti i carabinieri che hanno allertato i vigili del fuoco di Lodi per il recupero del cadavere.

L’identità del cadavere 

Stando alle prime informazioni, l’identità del cadavere è difficilmente individuabile date le condizioni in cui versa. I primi segni riscontrati fanno pensare a un lungo periodo di immersione. La località del ritrovamento, però, è compatibile con quanto dichiarato da Pablo Heriberto Gonzalez Rivas.

L’omicidio di Johanna Nataly e le dichiarazioni dell’assassino

Dopo la scomparsa di Johanna Nataly, i sospetti sono ricaduti sul compagno, Pablo Heriberto Gonzalez, che alla fine ha ammesso di averla uccisa durante “un gioco erotico finito male”. L’assassino si sarebbe poi disfatto del corpo mettendolo in un borsone e gettandolo in una zona di campagna.

Finora, però, il borsone con i resti di Johanna non è stato ritrovato. L’uomo, infatti, pur ammettendo l’omicidio ha spiegato di essere “molto confuso” sui momenti relativi al disfacimento del corpo.

Il movente

I carabinieri di Milano avevano scoperto che l’uomo aveva una relazione parallela con una donna che vive in El Salvador e aveva già organizzato il viaggio per lei fino a Milano per farla vivere con lui mentre aveva detto a Johanna che avrebbe dovuto andare via di casa.

La versione dell’uomo non ha mai convinto gli inquirenti, tanto che lo stesso 48enne, secondo i pm, ha cercato di depistare le indagini e non ha mai contribuito a far ritrovare il corpo della vittima. L’uomo ha infatti raccontato di non ricordare il percorso preciso ma solo di aver, a un certo punto, imboccato una strada secondaria in direzione Treviglio-Cassano d’Adda. Dove c’è il fiume.

In quell’area, avrebbe notato un fossato sul lato destro della carreggiata e lì si sarebbe fermato, avrebbe aperto la portiera e avrebbe scaricato la valigia con il cadavere di Johanna. L’ipotesi che il corpo ritrovato oggi possa appartenere proprio a lei, potrà però essere confermata solo a operazioni concluse.