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C.sinistra: Sala, 'io leader centro? Prima la squadra, con M5S accordo o ognun per se'

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Roma, 12 dic. (Adnkronos) - "Serve all'alleanza una visione più liberal democratica" e serve "come il pane". Ne è convinto il sindaco di Milano, Beppe Sala, intervistato da 'Repubblica'. Sarà lui ad aggregare questa forza 'centrista'?...

Roma, 12 dic. (Adnkronos) – "Serve all'alleanza una visione più liberal democratica" e serve "come il pane". Ne è convinto il sindaco di Milano, Beppe Sala, intervistato da 'Repubblica'. Sarà lui ad aggregare questa forza 'centrista'? "In questo momento io ho il dovere di portare a termine il lavoro per il quale sono stato eletto", risponde Sala. E in ogni caso, un'operazione del genere deve avere il sostegno del Pd perchè garantisca "a quest’area, una volta nata, di non essere solo un cespuglietto di una sinistra molto spostata a sinistra".

Quanto ai rapporti con i 5 Stelle, Sala vede al momento più ombre che luci: "Non ho visto un tentativo serio di mettere insieme un programma comune. Certo, non basta una foto in cui si sta tutti insieme per far credere agli italiani che sia vero". L'ultima polemica in ordine di tempo investe proprio il capoluogo lombardo, la cosidetta norma 'salva Milano' su cui i 5 Stelle hanno attaccato il Pd e chiesto di fermarsi. "Ecco, appunto il solito aut aut che caratterizza i cinquestelle di Conte. Premesso che quello che dice il leader del Movimento mi interessa il giusto, la vera questione è capire come si comporterà il Pd. Ma al di là di questa questione bisogna sedersi e provare a fare un programma comune. Se ce la fai, bene, ma se non ce la fai credo sia logico dire: ognuno per sé".

E aggiunge: "Mi pare che il campo largo proprio non riesca a funzionare. Vedo che i Cinquestelle dicono 'marciamo divisi e poi uniamoci in alleanza' solo al momento del voto per le politiche: mi verrebbe voglia, mettendomi nei panni di Elly Schlein di dire va bene. Il problema è che in Italia si vota sempre, dunque bisognerebbe accettare che da oggi fino al 2027 il campo largo non c’è neppure nelle regioni e nelle grandi città. Può essere un rischio, ma vale la pena rifletterci". Quanto alla suggestione di Enrico Maria Ruffini, Sala osserva: "Non continuiamo a buttare nel tritacarne mediatico le persone. Ruffini è bravo? Ruffini è bravissimo. Ruffini è conosciuto? Lo conoscono in pochissimi. È una persona di grandissimo valore, ma pensare che possa avere la forza per fare il leader di quest’area significa volergli male. Torno a dire: la questione non è trovare il federatore, la questione è trovare i compagni di viaggio. I partiti personali, non credo attraggano più nessuno".