Roma, 12 dic (Adnkronos) – "Sala c'è? Bene.
Ruffini c'è? Bene. Azione c'è? Bene. Ma non giochiamo a farci del male". Matteo Renzi va subito al 'centro' della questione: "Serve un federatore? Io dico che quest'area di centro che sta nel centrosinistra prende Azione, ovviamente. Ma prende anche i riformisti del Pd, che poi restano nel Pd, magari. E poi c'è Ruffini, che ha iniziato alla Leopolda; Sala, che abbiamo candidato a sindaco; c'è Franco Gabrielli e tantissimi altri nomi".
Nel centrosinistra da tempo ormai si parla del futuro dell'area centrista. Una discussione che va dalle vicissitudini del Terzo Polo, dove si 'muovono' lo stesso Renzi, Carlo Calenda e formazioni come i LibDem di Andrea Marcucci o Orizzonti liberali di Luigi Marattin, fino alla 'rinascita' della Margherita. E che negli ultimi giorni si è riaccesa attorno alla figura di Ernesto Maria Ruffini come papabile federatore. "Ruffini se vuol fare politica deve dimettersi dall'Agenzia delle Entrate, perché ha ragione chi a destra ha detto 'non può fare il servitore di due padroni'", è il giudizio di Renzi.
Ma oltre a quello del direttore dell'Agenzia delle entrate, l'altro nome che circola da tempo è quello del sindaco di Milano Beppe Sala. "In questo momento io ho il dovere di portare a termine il lavoro per il quale sono stato eletto", ha spiegato il diretto interessato in una intervista a Repubblica, invocando tra l'altro una "visione più liberal democratica". Ma Sala ha anche parlato di Ruffini: "Non continuiamo a buttare nel tritacarne mediatico le persone.
Ruffini è bravo? Ruffini è bravissimo. Ruffini è conosciuto? Lo conoscono in pochissimi. È una persona di grandissimo valore, ma pensare che possa avere la forza per fare il leader di quest’area significa volergli male".
(Adnkronos) – A uscire allo scoperto per Ruffini, al momento, non ci sono tanti esponenti politici. Tra questi Bruno Tabacci: "Lo stimo molto, è una personalità solida ed equilibrata. E' una novità e noi abbiamo bisogno di novità solide e con un grande curriculum", ha detto a 'Un giorno da pecora'.
Diverse, oltre a Renzi e Sala, le voci che sono invece dubbiose sul futuro del Centro, almeno dal punto di vista dell'operazione politica da realizzare.
In una intervista alla 'Stampa', Rosi Bindi ha ammonito: "Ruffini è una persona di grande valore" ma "stiamo attenti a non imprigionarlo in un'operazione di laboratorio. Non si usi una personalità come Ruffini per dare risposta a chi pensa con nostalgia a tempi più o meno lontani".
Mentre l'ex parlamentare Ulivo e Pd Giorgio Merlo ha scritto sul suo blog sull'Huffington post: "Quando si parla di nuova Margherita, occorre essere perlomeno prudenti e onesti intellettualmente per non sconfinare nella goliardia e nella ridicolaggine politica e culturale".
Una parte del mondo cattolico, comunque, guarda con interesse alle mosse di Ruffini, specie dopo che qualche giorno fa il direttore dell'Agenzia delle Entrate è intervenuto ad un convegno con l'ex ministro Beppe Fioroni e padre Francesco Occhetta sul ruolo dei cattolici in politica.
Però gli stessi ambienti che sarebbero più sensibili alle eventuali mosse politiche di Ruffini, oggi spiegano: "La scelta ora spetta solo a lui, ma al momento non ha lasciato trasparire alcuna indicazione".