L’incidente del bus caduto nel Po a Torino nella giornata di martedì 26 marzo ha scosso gli abitanti della città piemontese ed acceso interrogativi su quella che potrebbe essere stata la causa della manovra. Sono state valutate altre ipotesi oltre a quelle già citate quando è stata diramata la notizia del triste episodio.
Incidente bus Po a Torino, scenario di non facile valutazione
Le immagini dell’incidente del bus che cade nel fiume Po a Torino sono sotto gli occhi di tutti, anche gli inquirenti le stanno valutando al fine di fornire una dinamiche il più chiara e fedele possibile di quanto accaduto nel pomeriggio di martedì.
L’ipotesi più accreditata è stata quella di un malore che ha fatto sì che perdendo il controllo del mezzo quest’ultimo abbia distrutto i muri di delimitazione e sia finito nel fiume. Ora però si stanno prendendo in considerazione altre casistiche.
Possibile errore del pilota automatico
Il comandante della polizia locale Roberto Mangiardi, intervistato da open.online di cui riportiamo l’estratto ha fatto riferimento al probabile innesco del pilota automatico – se il pulmann ne era dotato – che ha effettuato la manovra di retromarcia perché il movimento è risultato innaturale: “Dai filmati si vede il mezzo che arriva normalmente, poi accosta e inizia un manovra in retromarcia con angolazione di 45 gradi chiaramente innaturale.”
Inoltre il comandante Mangiardi fa riferiento anche all’assenza di un elemento cardine relativo al controllo umano, l’assenza di segni di frenata. Se Di Carlo, l’autista del veicolo, fosse stato vigile avrebbe prontamente ripreso il controllo del mezzo ma purtroppo così non è stato.