Bruno Vespa simbolo della Rai dal 1962, quando a soli 18 anni divenne cronista radiofonico, già direttore del Tg1 e dal 1996 in onda almeno tre sere a settimane con ‘Porta a porta’.
In occasione degli 80 anni, che festeggerà il prossimo lunedì, 27 maggio, il conduttore ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, nella quale sottolinea di non essere figlio di Mussolini.
Le parole di Bruno Vespa nell’intervista
Il giornalista ripercorre alcuni passaggi della sua vita professionale e privata, svelando una triste verità:
«Non lo si può chiamare rimpianto perché mi è andata benissimo. Ma sono convinto che, se fossi stato di sinistra, la mia carriera sarebbe stata più agevole».
Bruno Vespa, al giornalista Tommaso Labate, dice di non essere né di destra né di sinistra: «Sono un moderato». Con questa risposta, inoltre rivela un curioso aneddoto:
«Se mi chiede cosa s’intende per moderato le rispondo che sono decenni che mio figlio Alessandro ogni volta mi chiede per chi ho votato. Non l’ha mai scoperto».
Il racconto di Bruno Vespa sulla famiglia d’origine
Il conduttore rivela che viene da una famiglia democristiana: il padre rappresentante di medicinali e la madre, maestra elementare. Si sposarono il 24 luglio 1943 e il viaggio di nozze tra i due durò solo un giorno, poiché l’albergo fu bombardato.
In merito a Mussolini si è diffusa una storia che riguarderebbe Bruno Vespa: la detenzione di Mussolini a Campo Imperatore alimenta ancora oggi la storia secondo cui sia figlio del Duce, ma il conduttore smentisce a piena voce.
«Non tornano i conti. Mia madre andò a insegnare ad Assergi, ultimo paese prima della funivia per Campo Imperatore, dove avevano mandato Mussolini, solo nel 1949. Quando ‘papà’ era già morto da qualche anno».
Una diceria che perseguita la famiglia da anni, e mentre Vespa ci ride su, il fratello, Stefano è «imbestialito».