Il Ceo della società di Nichelino, leader in formazione e sicurezza sul lavoro, accoglie con favore il disegno di legge in discussione a Montecitorio.
Una proposta che aveva avanzato già qualche anno fa
Torino,13/11/2024. Manca ancora un ultimo passaggio a Montecitorio e poi dovrebbe diventare realtà il disegno di legge che propone la diffusione nelle scuole delle conoscenze fondamentali del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Un passo avanti nella diffusione della cultura della sicurezza ed una proposta che già da anni è stata avanzata da Bruno Ranellucci, Ceo di Tutor Consulting, società di consulenza leader in formazione e sicurezza sul lavoro.
“Sono davvero contento – commenta con entusiasmo Ranellucci – che si possano insegnare le conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro all’interno dell’insegnamento dell’educazione civica. Ho sempre pensato che la sicurezza sul lavoro parta proprio dai banchi di scuola, tra i bambini e poi tra i ragazzi. Ovviamente per garantire maggiore sicurezza sono necessari i controlli, le ispezioni e le sanzioni in caso di mancato rispetto delle normative.
Ma la vera lotta agli incidenti e alle morti bianche parte proprio dalla prevenzione e dall’assimilazione di comportamenti corretti sin da piccoli”.
Ma come si possono insegnare ai bambini più piccoli gli atteggiamenti che dovranno poi adottare nei futuri posti di lavoro? “Ovviamente l’insegnamento deve essere adeguato alle diverse età– risponde Bruno Ranellucci. Ai più piccoli si possono far capire, tramite esempi e giochi, i rischi di comportamenti pericolosi nei loro ambiti ossia quando sono ai giardinetti, in piscina, in casa o all’interno della stessa scuola.
Con i ragazzi più grandi si possono fare riflessioni più complesse e fare ascoltare le testimonianze dirette delle vittime di infortuni sul lavoro, così come prevede la legge”.
Questo è quanto riguarda i ragazzi che frequentano la scuola. Come si fa a creare una cultura della sicurezza tra i lavoratori adulti? E’ impossibile? “No, non è impossibile – osserva ancora Ranellucci – Anche in questo caso è essenziale la formazione ma fatta in modo serio e competente.
Soprattutto con approcci innovativi come il Safety Coaching, ossia la tecnica metodologica e comunicativa che intende proprio migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro. L’obiettivo di tale metodologia è gestire i rischi individuando tutti gli strumenti e i percorsi più idonei per diffondere una consapevolezza maggiore tra i lavoratori in merito a salute e sicurezza”.
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