Milano, 12 feb.
(Adnkronos Salute) – "L'evoluzione e l'innovazione tecnologica stanno rivoluzionando il mondo del lavoro, determinando un incremento nella ricerca di profili Stem, ma a questo non corrisponde un aumento delle donne con un background di carattere scientifico e informatico. Nella diffusione dell'approccio Stem, soprattutto al femminile, l'Italia sconta un gap che va superato al più presto, favorendo un grande salto culturale. Questa è la necessità più grande e passa dalle famiglie. Poi arriva alla scuola, che è altrettanto fondamentale, ovviamente attraverso un orientamento scolastico mirato".
Ed è una missione che coinvolge "fino alla società. Solo così si superano stereotipi e pregiudizi che rendono arduo per le donne sia intraprendere una carriera nel mondo della scienza, sia portarla a termine: il tasso d'abbandono degli studi scientifici, infatti, è più alto tra le ragazze che tra i ragazzi. E mi dispiace". E' la riflessione con cui Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco, ha aperto oggi 'Mind the Stem gap – Together', una giornata di confronto al Politecnico di Milano tra ricercatrici e ricercatori e nuove generazioni, studenti delle scuole superiori.
L'appuntamento è promosso – in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza (11 febbraio) – dalla Fondazione con l'ateneo meneghino, si inserisce nel filone delle iniziative finalizzate a garantire un accesso paritario alle Stem e comprende anche una mostra-manifesto ideata da Fondazione Bracco con 150 studenti delle scuole superiori (liceo artistico Nanni Valentini di Monza, istituto tecnico F. Viganò di Merate, Itsos Albe Steiner di Milano e istituto Einstein di Vimercate).
L'attenzione a superare stereotipi e pregiudizi che complicano il percorso femminile nelle Stem è "non a caso una delle raccomandazioni che la Task Force sul Women empowerment del B20 promosso da Confindustria, che 3 anni fa ho avuto l'incarico di guidare, presentò ai Governi del G20 – spiega Bracco – E da qui nasce l'intervento pluriennale di Fondazione Bracco a contrasto degli stereotipi di genere, che ancora gravano pesantemente sulla crescita di bambine e ragazze, influenzando negativamente le scelte scolastiche, universitarie, professionali".
Con lo stesso spirito, continua Bracco, è nato il manifesto Mind the Stem Gap, "rivolto a scuole, famiglie, ragazze e ragazzi, che è all'origine anche di questa mostra in cui studentesse e studenti hanno lavorato insieme per offrirci una lettura originale sulla questione di genere. Ne è nata una galleria eclettica, colorata e provocatoria, ma sempre molto profonda, che ci ricorda che fare il salto verso una società equa è una responsabilità collettiva, delle istituzioni scolastiche, delle imprese e anche delle famiglie.
Le imprese lo sanno che hanno bisogno delle donne e sono in grado e vogliono rendere più facile l'introduzione" in questi settori.
"E' bello essere qui di persona e vedere tanti giovani che discutono in un confronto intergenerazionale", conclude l'imprenditrice, ringraziando i partner Politecnico di Milano, Fondazione Politecnico di Milano e Regione Lombardia, ma anche "tutti i professori e soprattutto gli studenti" delle scuole coinvolte. "Cito le parole di Rita Levi Montalcini, che è un esempio.
Come un esempio per me è stata anche Marie Curie. Nel momento difficile che stiamo vivendo – chiosa Bracco – risuonano quantomai attuali le parole di Montalcini: 'Per la componente femminile del genere umano è giunto il tempo di assumere un ruolo fondamentale nella gestione del pianeta. La rotta imboccata sembra averci portato in un vicolo cieco. Le donne possono dare un forte contributo in questo momento critico'. Io ci credo fermamente".