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Braccianti stranieri in Puglia: una vita di stenti e sacrifici

Braccianti stranieri al lavoro nei campi pugliesi

Un viaggio nelle baraccopoli di Borgo Mezzanone, dove il lavoro è duro e la vita è precaria.

La realtà dei braccianti nelle campagne pugliesi

Nel cuore delle campagne pugliesi, a pochi chilometri da Foggia, si cela una realtà spesso ignorata: la vita dei braccianti stranieri. Questi lavoratori, provenienti da diverse nazioni, si trovano a fronteggiare condizioni di vita estremamente precarie, mentre contribuiscono in modo significativo all’economia agricola italiana. Le loro storie, raccontate durante il programma “È Sempre Cartabianca”, mettono in luce un mondo di sacrifici e difficoltà quotidiane.

Un lavoro massacrante e sottopagato

I braccianti iniziano la loro giornata alle prime luci dell’alba, con turni che si protraggono fino a tarda sera. “Il nostro è un lavoro importante perché l’Italia ne ha bisogno, ma viviamo male”, afferma uno di loro, evidenziando la contraddizione tra l’importanza del loro lavoro e le condizioni in cui sono costretti a vivere. Con una paga di soli 25 euro al giorno, molti di loro si trovano a dover affrontare non solo la fatica fisica, ma anche l’incertezza economica.

La vita nelle baraccopoli di Borgo Mezzanone

Al termine della giornata lavorativa, i braccianti tornano nella baraccopoli di Borgo Mezzanone, una frazione di Manfredonia (FG), dove le condizioni di vita sono disumane. “Dentro casa non abbiamo l’acqua, andiamo a prenderla con delle taniche, e non abbiamo neanche l’energia elettrica”, racconta un migrante, descrivendo una situazione che sembra appartenere a un’altra epoca. La mancanza di servizi essenziali come acqua e luce rende la vita quotidiana insostenibile. In alcuni casi, i braccianti si riscaldano con il carbone, un metodo pericoloso che ha già causato diverse tragedie.

Un futuro incerto

Molti di questi lavoratori vivono in Italia da anni, ma la loro situazione non sembra migliorare. “Sono 10 anni che sono qui in Italia e vivo così”, afferma un altro bracciante, sottolineando la stagnazione delle loro condizioni. La mancanza di alternative lavorative per i giovani italiani ha portato a una dipendenza da questi lavoratori stranieri, che, nonostante le difficoltà, continuano a svolgere un ruolo cruciale nel settore agricolo. Tuttavia, la loro vita è segnata da una continua lotta per la dignità e il rispetto, elementi fondamentali che sembrano mancare in un sistema che li sfrutta senza pietà.