“Elsewhere” è il nuovo album di Alsogood, uscito il 19 gennaio per Island Records / Universal Music Italia.
Nato a Reggio Calabria, di stanza a Milano, il multistrumentista/producer Francesco Lo Giudice – il nome all’anagrafe di Alsogood – è il fondatore del trio Figùra (insieme al bassista Emanuele Triglia, già vincitore del David di Donatello 2023, e al pianista Alessandro Pollio), e con numerose collaborazioni internazionali già all’attivo.
Nato come un album che muove la propria ricerca e la propria identità, Elsewhere di Alsogood è una profonda riflessione sul nuovo viaggio che ci attende dopo l’esperienza della materia vivente.
In attesa di ascoltare Alsogood live quest’estate, quando sarà in tour in giro per l’Italia, questo è quello che ci ha raccontato.
Quando hai deciso di diventare producer?
La breakdance mi ha fatto avvicinare alla cultura hip hop e alla musica ormai 15 anni fa, Su consiglio dei miei maestri di break ho comprato il mio primo campionatore, un Akai 950. Da lì ho iniziato a fare beats, con un Windows 98 che era quello che le mie sorelle maggiori avevano lasciato in casa.
Quando hai capito che questa era la tua strada?
Ho capito che questa cosa poteva essere il mio lavoro nel 2010 quando ho iniziato a ricevere diversi ingaggi ed a produrre (sotto un altro moniker) artisti che sono poi diventati giganti come Rocco Hunt.
Quali sono i tuoi artisti preferiti?
La lista potrebbe essere infinita: Stevie Wonder, J Dilla, Pino Daniele, Madlib, Marvin Gaye, Miles Davis, Michel Petrucciani, Robert Glasper, Lucio Battisti, Fabio Concato, Big L e molti molti altri…
E i tuoi club e i tuoi festival preferiti?
Il mio club preferito è BIKO Milano, forse il posto con la programmazione artistica migliore in Italia. Come festival metterei in cima Umbria Jazz, storica rassegna del mio genere musicale preferito.
Qual è il momento che ricordi con più piacere nella tua vita da producer?
Ce ne sono diversi, tra cui la possibilità di lavorare con alcuni dei miei idoli in questo disco come DJ Harrison, Ivan Conti ma anche lanciare sul panorama italiano MARO, che ormai è diventata una star. Anche la firma per un’etichetta prestigiosa come Island/Universal è stata una grande soddisfazione.
E quello più assurdo o imbarazzante?
Non saprei proprio dirti un aneddoto in particolare.
Anche una svista o un problema in questo lavoro è per me una benedizione, perché mi ritengo molto fortunato a poter vivere con la mia arte.
Come trascorri il tempo libero?
Mi piace molto leggere, passo molto tempo a studiare musica e tutti gli aspetti anche più legati all’industria musicale. Certe volte però devo prendere un po’ d’aria quindi mi piace andare in giro con gli amici e il mio cane.
Oppure ai concerti dei miei artisti preferiti.
Come ti rapporti con i social network?
Uso i social come una vetrina: come se avessi un negozio dove esporre la mia merce. Li utilizzo anche per connettermi con colleghi ed addetti ai lavori da tutto il mondo. Per svagarmi preferisco fare altro.
Ci racconti i tuoi prossimi progetti?
Sto iniziando a pensare al mio prossimo disco, ho delle idee ben precise in testa ma devo mettere tutto in musica, non posso dire niente ancora.
Inoltre ho firmato diverse produzioni che ancora dovranno uscire.
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